Giornata di festa ad Arquata del Tronto grazie all’iniziativa “Sentieri di speranza”, organizzata dal Settore Adulti dell’Azione Cattolica diocesana di Ascoli Piceno in collaborazione con “Arquata Potest”.
Domenica 5 settembre si è tenuta, infatti, una camminata lungo le strade dei territori colpiti dal sisma del 2016. Ne abbiamo parlato con Giuliana Norcini e Laura Morganti, responsabili diocesane del Settore Adulti dell’AC (Azione Cattolica).
L’intervista
Quali sono le finalità di questo progetto?
“Sentieri di speranza” è un’iniziativa attraverso la quale l’AC ha scelto di essere vicino ad un territorio duramente provato dal sisma del 2016 dove la vita quotidiana fa fatica a riprendere. Eppure proprio qui si semina speranza attraverso il servizio al territorio, spinto dall’amore per la gente, la terra, la propria storia. Da qui abbiamo voluto trarre la testimonianza di un servizio attento e generoso e riflettere sulle scelte che rendono ragione della speranza cristiana che spinge a costruire una comunità di fratelli.
Come si sono svolte le attività?
Dopo l’accoglienza dei partecipanti con controllo del green pass o della certificazione per i minori di anni 12 e quindi con la misurazione della temperatura di tutti i partecipanti, alle ore 9.30 è iniziata la camminata da Spelonga a Faete. A guidare il gruppo vi erano Carlo Ambrosi e Paolo Izzi dell’Associazione di promozione sociale “Arquata Potest” che, dopo una breve presentazione della storia del borgo di partenza, hanno accompagnato il gruppo per le vie del paese.
Lungo il percorso verso Faete, vi sono state diverse soste per momenti di preghiera e di riflessione attraverso i monti della zona: Monte Civita, da dove contemplare il Monte Vettore e il gruppo del Monte Ceresa, i Monti della Laga, i Monti Gemelli e il gruppo del Gran Sasso. Qui gli amici di “Arquata Potest” hanno raccontato la loro bella testimonianza di servizio al territorio. Poi la camminata è ripresa in discesa tra castagneti, more e meli in fiore fino a Faete, ove alle 12.00 Padre Floriberto ha celebrato la S. Messa.
“Hanno risposto con entusiasmo”
Come è stata l’esperienza in generale?
Grazie anche alla complicità di una giornata dalla temperatura perfetta e di una natura dalla bellezza sorprendente, si è svolto tutto in un clima di grande gioia: la gioia di ritrovarsi, camminare e pregare insieme.
I gruppi adulti parrocchiali hanno risposto con molto entusiasmo alla nostra proposta ed hanno aderito in tanti, adulti, adultissimi e famiglie con bambini e ragazzi. É stata una vera festa per piccoli e grandi ritrovarsi dopo le restrizioni legate alla pandemia.
Come giudichi nel complesso il progetto?
Credo sia stato significativo perché ha permesso non solo di rincontrarsi, ma anche di conoscere le bellezze del nostro territorio e la testimonianza di servizio coraggioso ed instancabile dei volontari di Arquata Potest, uno stimolo anche per noi laici di AC a ricostruire una comunità di fratelli anche nelle nostre parrocchie e nelle nostre città, ferite dalla pandemia.
a cura di Gianluigi Canistro