La paleoclimatologia per indagare il clima del passato

Una delle considerazioni che i negazionisti del cambiamento climatico indotto dall’uomo portano a conferma della loro idea è che il clima sia sempre cambiato durante la storia della Terra. Per cui il riscaldamento globale al quale stiamo assistendo negli ultimi decenni non sarebbe altro che una fase “naturale” dell’evoluzione del clima. Beh, una parte di verità c’è: il clima è sempre cambiato e La Terra è passata, nel corso dei milioni di anni, dall’essere interamente ricoperta da ghiaccio (la cosiddetta Terra “Snowball”, palla di neve) ad esserne completamente priva. Allora, se il clima è sempre cambiato come fanno gli scienziati a dire che il cambiamento climatico attuale è indotto dall’uomo?

Il cambiamento climatico

Quando gli scienziati parlano di cambiamento climatico stanno comparando il clima attuale con quello del passato. Ma gli uomini hanno raccolto dati strumentali riguardanti i parametri climatici solo nelle ultime decadi quindi la domanda è: come è possibile conoscere come è stato il clima della terra centinaia, migliaia ed addirittura milioni di anni fa?

La paleoclimatologia è la scienza che cerca di ricostruire il clima del passato fornendo una sorta di linea evolutiva naturale delle condizioni climatiche del pianeta, linea che costituisce la base per la comparazione con le condizioni attuali.

Gli archivi naturali

La paleoclimatologia consente di ricostruire le condizioni climatiche passate. Cioè sono i cosiddetti archivi naturali che contengono quelli che nel linguaggio specifico sono chiamati i “proxy” cioè indicatori collegati in maniera più o meno diretta a differenti parametri climatici come temperatura, concentrazione di anidride carbonica e così via.

Gli anelli di accrescimento degli alberi sono un esempio di archivio naturale. Infatti nelle regioni della Terra dove esiste una stagione di crescita specifica per le piante, nel fusto si evidenzia un anello di accrescimento ogni anno e la sua ampiezza (che sarebbe il proxy) è legata ad esempio ad umidità e temperatura che sono tra i parametri che costituiscono il complesso sistema del clima.

Altri archivi naturali sono le carote di ghiaccio e quelle di sedimenti oceanici. Le prime vengono estratte dai ghiacciai della Terra, sia montani che delle zone polari, le seconde vengono estratte dalle profondità oceaniche con complesse operazioni di carotaggio.

Una sensibilità particolare e specifica

Ognuna delle nostre “macchine del tempo” ha la sua “sensibilità” ed il suo intervallo di azione. Quindi più ci portano indietro nel passato, minore sarà il grado di dettaglio dell’informazione che ne possiamo trarre. Gli anelli di accrescimento ci danno certamente un dettaglio annuale. Ma al massimo con essi possiamo arrivare qualche centinaia di anni indietro nel tempo (la vita della pianta).

I sedimenti oceanici, invece, possono portarci indietro di centinaia di milioni di anni. Ma chiaramente non arrivano ad un dettaglio, anno per anno, di quello che è successo al clima della Terra.

E le carote di ghiaccio?! Di queste parleremo nella prossima puntata.

di Alessia Cicconi