“La cultura muove le montagne”. Con questo claim la città di Ascoli si è candidata a diventare Capitale della Cultura per il 2024. Una candidatura corale, che ha introdotto – ai fini della redazione del dossier inviato al Ministero della Cultura lo scorso 19 ottobre – un nuovo metodo di lavoro e di progettazione.

Un progetto corale

«Come territorio abbiamo fatto un passo indietro individuale – ha spiegato il sindaco Marco Fioravanti – per poterne fare dieci tutti insieme. Abbassiamo l’autoreferenzialità per coprogettare insieme, perché Ascoli diventi un capoluogo che si prenda cura del suo territorio dal mare alla montagna. Nel dossier abbiamo narrato della forza della cultura che fa rinascere le aree interne, soprattutto dopo il sisma. Nel logo infatti si legge Ascoli & Piceno, proprio perché si tratta di un progetto di territorio. Il cuore culturale della proposta è scaturito dal basso. Infatti, nonostante i tempi stretti abbiamo ascoltato tutti e coinvolto tantissimi soggetti, pubblici e privati».

La trasformazione come concetto centrale

Il territorio che cambia è quindi il concetto centrale del dossier. «La scelta del verbo muovere non è casuale – ha spiegato l’assessore comunale alla cultura Donatella Ferretti – infatti viene dal latino “movere” che significa anche cambiare e trasformare. La nostra pietra , il travertino, infatti si lascia trasformare, siamo un territorio in movimento che partendo dal suo forte passato guarda al futuro e all’innovazione. Anche per questo il sindaco ha coinvolto Franco Arminio, architetto, poeta, “paesologo” come spesso si definisce, sicuramente portavoce delle aree interne e dell’Italia dimenticata, che ha scritto l’introduzione al dossier».

Un processo partecipativo di co-progettazione

Il processo che ha portato alla scrittura delle sessanta pagine di dossier ha previsto il coinvolgimento di 173 organizzazioni, per un totale di settantanove incontri di progettazione partecipata e otto riunioni del comitato tecnico scientifico, composto dai ventiquattro esperti e stakeholder di rilievo, ingaggiati dal comune per accompagnare la governance del progetto.

«La cultura muove le montagne – spiega il progettista Giorgio Bisirri – significa voler dare fiducia alla nostra immaginazione e una città, un territorio, sono la fucina di questa trasformazione. “A&P24” intende narrare e guidare un processo di profonda trasformazione, attraverso una serie di direttrici, quali la cultura quotidiana, cioè la capacità di permeare i tempi e gli spazi di cittadini e visitatori, l’identità in divenire, la partecipazione, la cultura phigital (cioè un approccio culturale fondato su un mbiente in cui realtà fisica e digitale interagiscano in modo produttivo), la rigenerazione urbana (settore nel quale il comune ha già investito), la partnership pubblico-privata e il metropolitanismo culturale. In questo senso, siamo tornati al significato originario di metropoli: città “madre” a prescindere dalle sue dimensioni, in grado di prendersi cura del suo territorio».

Verso il 2024 e oltre

Molta importanza è stata data al processo verso il 2024 e oltre. «Anche se non esplicitamente richiesto – ha proseguito Bisirri – abbiamo scelto di descrivere in modo analitico le attività che intraprenderemo, a partire dall’esame del punto da cui partiamo, passando per il percorso verso il 2024, la descrizione della proposta culturale frutto di una coprogettazione con tutti gli attori del territorio e una visione dell’Ascoli che vorremmo nel 2030, considerando il 2024 come una tappa di questa trasformazione».

Gli investimenti programmati

Corposi gli investimenti previsti per attuare questa progettualità: 146 milioni di euro, dei quali 131 per nuovi interventi e 15 di completamento. «Solo Palermo – conclude Bisirri – ha potuto capitalizzare una tale mole di finanziamenti e, in genere, nella candidature non si superano i venti milioni. Questo risultato è il frutto di un grande lavoro di programmazione».

I temi di A&P24

Cinque i temi di A&P24, dei quali parleremo diffusamente in questi mesi, e che compognono visivamente anche il logo messo a punto dalla Fachiro Design, agenzia di comunicazione di Mantova, entro i quali si distribuiranno gli eventi che si terranno lungo questo processo, a prescindere dal risultato che si otterrà:

  • Esploratori del limite, mette insieme scienza, tecnologia e conoscenza per sostenere l’innovazione legata all’arte
  • Costruttori di bellezza, per valorizzare il saper fare piceno
  • Ricercatori di senso, per riscoprire l’identità del territorio
  • Custodi del futuro, per promuovere gli obiettivi mondiali legati alla tutela dell’ambiente
  • Complici di vita, per una welfare culture, la capacità della cultura di creare agio e soprattutto combattere il disagio.

Il palinsesto degli eventi

Questi i contenuti del dossier, che si concretizzeranno in un palinsensto culturale fatto di sessantuno iniziative e tre eventi cardine: quello di lancio, quello principle e quello di chiusura.

«Non possiamo presentare ora tutti gli eventi – spiega Elisabetta Mariani del comitato tecnico – ma quelli di lancio sì. Nel dicembre del 2023, in vari luogi della città, con il M° Giovanni Allevi e la compagnia teatrale 7/8 chili si terrà una due giorni di iniziative che invaderanno diversi contenitori, per dare un primo assaggio di ciò che avverrà successivamente. Quindi durante tutto il 2024 si terrà la mostra Socievolezza a cura di Nomas Foundation, con molti artisti nazionali e internazionali tra cui Marina Abramović e Maurizio Cattelan. Per l’evento di chiusura, a dicembre 2024, Dardust sarà il protagonista di una performance insieme all’artista internazionale, nato a San Benedetto del Tronto, Alessandro Sciarroni». Un programma ricco di suggestioni, dunque, che sarà supportato da un manifesto che potrà essere sottoscritto da chiunque vorrà, attraverso la piattaforma change.org.

La governance

«La governance del progetto – chiarisce il dirigente Loris Scognamiglio – coordinata del comune sarà snella e vedrà il comitato tecnico accompagnare il programma delle inziative previste. Il team della comunicazione lavorerà per diffondere notizie e risultati, mentre l’organo di valutazione, costituito dall’Università di Camerino e dalla Politecnica delle Marche, sarà fondamentale anche per stilare un bilancio di natura sociale sulle ricadute del progetto sul territorio».

L’accordo con Pesaro

Come noto la candidatura di Ascoli non è l’unica delle Marche. Anche Pesaro ha lo stesso obiettivo per il 2024. «Un segnale di dinamicità e voglia di ripartire della nostra regione» afferma l’assessore regionale Giorgia Latini. «Collaboreremo in ogni caso – fa sapere il sindaco Fioravanti – se vincerà Ascoli, alcuni eventi li organizzeremo a Pesaro e la stessa cosa farà l’amministrazione di Pesaro nei nostri confronti».

"LA CULTURA MUOVE LE MONTAGNE": SVELATO IL DOSSIER
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