Domenica 19 novembre giunge alla settima edizione la Giornata mondiale dei Poveri. Torna un appuntamento annuale “che progressivamente – scrive papa Francesco – la Chiesa sta radicando nella sua pastorale. Questo per scoprire ogni volta di più il contenuto centrale del Vangelo”. Infatti “ogni giorno siamo impegnati nell’accoglienza dei poveri, eppure non basta”.
Nella domenica che precede la festa di Gesù Cristo Re dell’Universo siamo chiamati nella comunità cristiana a rinnovare un duplice impegno. L’obbiettivo è vivere la povertà e servire i poveri. Come ogni “giornata a tema”, anche questa ha nel titolo del messaggio papale la cifra interpretativa e l’orientamento all’impegno: «Non distogliere lo sguardo dal povero». E’ un’espressione tratta dal libro di Tobia (4.7) dove si racconta di come Tobia, nel momento della prova, scopra la propria povertà, che lo rende capace di riconoscere i poveri.
Da Tobia ai giorni nostri…il messaggio fa riferimento al momento storico che stiamo vivendo che non favorisce l’attenzione verso i più poveri. Nei nostri giorni appare pervasiva una grande realtà fatta di indifferenza e di assuefazione a situazioni di fragilità ed emarginazione. Un tempo che non favorisce l’attenzione verso i più poveri. A maggior ragione, ed è questa l’esperienza a cui siamo provocati, siamo tutti chiamati a riconoscerci poveri e a metterci al servizio gli uni degli altri. Spogliarsi di qualche “certezza”. Anche il punto di vista così cambia, con una prospettiva che “parte” dai poveri.
Vivere la povertà e servire i poveri
E’ il senso profondo della giornata mondiale dei poveri, una provocazione per le nostre comunità che anche in diocesi viene accolta. Alcune iniziative sono in cantiere per essere occasione di riflessione, impegno, condivisione e preghiera. Domenica 19 novembre pomeriggio, a Pagliare, nella parrocchia di San Paolo, il Vescovo Gianpiero celebrerà l’Eucaristia. Dopo la preghiera seguirà, nella stessa chiesa, una cena di condivisione con i poveri ed a cui è invitata tutta la comunità diocesana. E’ il modo concreto di raccogliere l’invito del papa contenuto nel messaggio 2023.
“Come sarebbe significativo se, nella Giornata dei Poveri, questa preoccupazione di Tobia fosse anche la nostra! Invitare a condividere il pranzo domenicale, dopo aver condiviso la Mensa eucaristica. L’Eucaristia celebrata diventerebbe realmente criterio di comunione. D’altronde, se intorno all’altare del Signore siamo consapevoli di essere tutti fratelli e sorelle, quanto più diventerebbe visibile questa fraternità condividendo il pasto festivo con chi è privo del necessario!”.
Il sabato mattino successivo 25 novembre ci sarà, ad Ascoli Piceno nella parrocchia dei Ss. Simone e Giuda, il convegno promosso dalla Caritas diocesana che vuole riportare al livello territoriale locale il rapporto annuale 2023 della Caritas Italiana. Il tiolo sarà: “Tutto da perdere” su povertà ed esclusione sociale in Italia. Sarà un occasione per raccontare storie e leggere numeri degli incontri presso i centri di ascolto di Caritas diocesana. Un focus verrà dedicato al binomio povertà e disagio psichico, alla luce delle emergenze in crescita che si incontrano negli incontri locali.
Caritas a porte Aperte
Sabato 18 e domenica 19 novembre saranno due giorni di “Caritas a porte aperte” presso quattro luoghi (“opere segno”) della galassia Caritas. Si tratta di un’opportunità di visite guidate aperte a tutta la comunità alle strutture. Grazie ad operatori Caritas e volontari di associazioni distinte ed in rete, quotidianamente si occupano di accoglienza, dignità, progettualità, futuro, fiducia, servizi reali.
Sarà possibile visitare (orari, indirizzi e riferimenti utili nel materiale pubblicato sul sito www.vitapicena.it): l’Emporio della Carità Madonna delle Grazie, dove è offerta la possibilità della spesa gratuita; il P.A.S. – Polo Accoglienza e Solidarietà, sede del Centro di Ascolto diocesano della Caritas, della Mensa Zarepta, del C.A.V. Centro Accoglienza Vita, dei servizi alla persona (docce, lavanderia, barbiere), del gabinetto dentistico solidale con cure gratuite, dell’armadio farmaceutico, del bar per un caffè quotidiano; “Passamano” il negozio gratuito del riuso dove non gira denaro ma è possibile portare o prendere quanto necessario tra indumenti e materiali vari per la casa; la Casa S. Emidio, uno dei luoghi dove la Caritas diocesana fa accoglienza ai migranti attraverso l’associazione Betania OdV, ente gestore della stessa Caritas.
“A porte aperte” vuole essere un’opportunità di “guardare” ma anche di “vedere” bisogni e necessità che ci interpellano personalmente. Questo per essere attenti e accoglienti verso chi si trova in più bisogno e difficoltà. Insomma un modo per scoprirsi in grado di essere un dono. Dono di tempo, di risorse, di capacità sfidando una narrazione che sta rischiando di attivare più una guerra ai poveri e che alla povertà. E così “non distogliere lo sguardo dal povero”.
di Giorgio Rocchi, Direttore della Caritas diocesana