CALANCHI DELL’ASCENSIONE: UN PAESAGGIO LUNARE DA SCOPRIRE
“Il paesaggio dei calanchi è aspro e mutevole e offre itinerari interessanti da percorrere a piedi, con le ciaspole o con gli sci ai piedi. A nord di Ascoli Piceno, questa zona è delimitata dal Monte dell’Ascensione e fa parte della Rete Natura 2000”.
Con questa presentazione ha inizio l’articolo di Giorgio Marini pubblicato nel numero di gennaio della rivista CAI “Montagne360” ed è motivo di soddisfazione, perché il prestigioso mensile nacque nel lontano gennaio 1882 come “Rivista Alpina Italiana” affiancato da un Bollettino annuale ed ha accompagnato la vita del sodalizio, ora come allora inviato gratuitamente per posta ai soci, oltre 300 mila nonostante il covid ed oggi distribuito anche nelle edicole, per una più larga diffusione.
Il Piceno sul mensile del CAI
Vedere un articolo sulla nostra zona non accade spesso, perché le montagne italiane sono tutte ricche di luoghi da far conoscere e quando avviene, la parte del leone la fanno sempre i Sibillini. Stavolta, invece, l’attenzione è andata verso una zona poco conosciuta e le quattro pagine dedicate ben ne sintetizzano le qualità, espresse nel testo di presentazione e nelle foto suggestive dello stesso Giorgio Marini e di Lorenzo Sgalippa.
Gli itinerari proposti
L’ultima pagina è dedicata agli itinerari proposti: il percorso classico che da Rotella sale alla cima dell’Ascensione passando per la Fossa del Lupo, una cavità profonda 150 m, con rientro per la panoramica località La Lama e un secondo più breve sulla parte alta, ideale per ciaspole e sci fondo escursionismo, quando c’è neve.
Mi soffermo sul terzo, sia perché è un po’ una novità incentrata sul paesaggio lunare dei calanchi evocato dal titolo dell’articolo e sia perché è legato alla figura di Alfredo Mozzoni che tanto si spese in vita per far conoscere le bellezze di Ripaberarda e del suo territorio, dandosi da fare con le tante iniziative attivate con il Centro culturale Lo Castello e poi, insieme a Giorgio Marini e ad altri, nell’associazione Parco dei Calanchi e Monte Ascensione.
Alfredo Mozzoni e i calanchi
I calanchi sono sempre stati un motivo di preoccupazione per gli abitanti che hanno visto le case franate o minacciate dal loro avanzare e solo negli ultimi tempi si è cominciato ad apprezzarli per il loro valore paesaggistico ed Alfredo ne è stato il maggior ambasciatore con le partecipazioni a trasmissioni come Sereno Variabile e il TG Itinerante.
Ultimamente si era dato da fare per ripristinare il collegamento tra Ripaberarda ed il sottostante torrente Bretta che aveva fatto percorrere nel 2019 con l’escursione “Calanchiamo”.
L’escursione
Dopo la sua morte avvenuta nell’aprile 2021, l’iniziativa è stata ripresa dalla Sezione CAI di San Benedetto del Tronto che ha organizzato un’escursione ad anello di circa 8 km dedicandola ad Alfredo Mozzoni ed è quella che Marini ha inserito nel suo articolo. Dunque, percorriamola insieme.
Le tappe
Si parte dal centro di Ripaberarda, davanti all’ingresso del castello e della chiesa di S. Egidio Abate, in direzione sud sotto lo sguardo vigile dell’alto campanile realizzato nel ‘500 da Antonio da Lodi.
Superata la cappella dedicata alla Grande Guerra fatta realizzare dall’ardito Merletti, il percorso passa su una brecciata che si snoda lungo il bordo dei calanchi, fino a raggiungere la frazione S. Angelo, in corrispondenza della quale il tracciato s’interna per Colle Morecchione e inizia a scendere nella valle del Bretta.
Guadato il torrente, inizia il percorso a ritroso verso nord sulla brecciata che s’inoltra lungo il fosso della Ripa. Altro attraversamento a guado ed ha inizio la risalita a stretto contatto con i calanchi, fino a raggiungere il cimitero, da dove si torna in centro su strada.
Per finire, ricordo anche gli itinerari fatti in mtb e le tre bioescursioni del 2017 alla scoperta della biodiversità agraria: anice verde di Castignano, mele rosa di Montedinove e marroncino dell’Ascensione.
di Franco Laganà