Il Programma Erasmus+ Liberi di Imparare
(E speriamo anche liberi di viaggiare)
di Silvia Giorgi*
Il programma Erasmus+
Il programma Erasmus+ è tra le innumerevoli attività che il COVID-19 ha posto in “stand by” sospendendone bruscamente lo svolgimento, una stimolante e variegata opportunità per studenti e personale scolastico di ogni ordine e grado, finalizzato alla promozione della cultura e dei valori dell’Europa, alla condivisione di buone pratiche e al perseguimento dell’innovazione dei processi di insegnamento e apprendimento.
In modo questa volta davvero uniforme e “democratico” tutti i paesi dell’UE si sono trovati danneggiati allo stesso modo vivendo lo shock della “chiusura” che rappresenta la massima antitesi rispetto alle azioni dell’Erasmus+ costruite, appunto, sull’idea centrale di “apertura”: degli stati, delle scuole, delle menti.
Il progetto Freedom To Learn (Liberi di Imparare)
Tra i progetti Erasmus + che attendono con ansia ed emozione di poter “ripartire”, intendendo con questo la ripresa delle attività didattiche, ma anche la realizzazione delle mobilità estere, c’è anche “Freedom to Learn” (Liberi di Imparare), partenariato tra tre scuole di Malta, Varsavia e Ascoli Piceno, che sperimenta l’omonimo metodo ideato da Carl Rogers su alunni compresi in una fascia di età che va dai 3 ai 18 anni.
F2L si fonda sull’idea che l’apprendimento per essere significativo richiede che il discente sia pienamente coinvolto e che lo percepisca come portatore di significato per sé stesso.
Per questo gli insegnanti coinvolti nel progetto hanno predisposto e proposto ai loro studenti sessioni di apprendimento in cui poter liberamente porsi dei precisi traguardi per raggiungere competenze personalmente scelte da perseguire, da soli o in gruppo, attraverso risorse (materiali, umane, librarie, digitali ecc.) da ricercare con la sola supervisione dell’adulto.
Gli alunni, con entusiasmo ed esprimendo i loro più personali interessi, hanno scelto i più disparati campi di apprendimento: cucina, giardinaggio, medicina, musica, informatica, ingegneria, estetica, recitazione. Proporzionalmente alla loro età si sono cimentati, in modo il più possibile autonomo, in percorsi finalizzati a raggiungere i loro obiettivi. Sono riusciti ad esplorare nuovi stili e nuove modalità di apprendimento, a migliorare le loro competenze di negoziazione. Hanno anche acquisito maggior padronanza nell’utilizzo degli strumenti propri dell’approccio democratico quali confronto, dibattito e scelta partecipata.
I docenti, diventando più facilitatori che conduttori dell’apprendimento, hanno trovato la condizione per potenziare creatività e flessibilità riuscendo anche ad avere una diversa prospettiva degli alunni e dei gruppi e a migliorare in alcuni casi la relazione con essi.
Un fuori programma stimolante
Un “fuori programma” stimolante nel progetto, nato nella tragica situazione del lockdown della primavera 2020, è stata l’idea di creare un “Freedom to learn at home” proponendo cioè a bambini e ragazzi di “approfittare” della sospensione forzata della loro regolare routine per dedicarsi a studiare e/o imparare qualcosa di rispondente a loro interessi personali documentando tutte le fasi e condividendole attraverso i social della scuola.
Sono nate bellissime “storie”, video e presentazioni di “resilienza” personale che hanno nutrito lo spirito dell’intera comunità scolastica in giorni particolarmente stressanti e difficili.
La speranza di poter concludere il progetto con la mobilità finale prevista a Malta che dovrebbe consentire a studenti rappresentanti delle tre scuole di incontrarsi, conoscersi e condividere esperienze e risultati di quanto realizzato è accesa e appesa ad un filo insieme all’analoga attesa di alunni, studenti, insegnanti coinvolti nei progetti Erasmus attualmente sospesi in tutta Europa.
* Dirigente Scolastico ISC Borgo Solestà- Cantalamessa