CARTOON SCHOOL A MONTICELLI
Da percorso formativo didattico a strumento di diffusione di temi etico-sociali
All’interno della Sala della Comunità della Parrocchia dei Santi Simone e Giuda di Monticelli (AP), gli studenti dell’ISC “Don Giussani”, stanno trascorrendo le loro mattinate scolastiche in modo decisamente… animato!
Le prime classi dell’Istituto stanno infatti frequentando la Cartoon School, un percorso formativo realizzato dall’Associazione Culturale Koete che permette ai ragazzi tra gli 11 e i 14 anni di realizzare un vero e proprio cartoon interamente ideato, scritto, disegnato, musicato, doppiato ed animato da loro stessi.
Un progetto nazionale
Il progetto in oltre 12 anni di attività ha già raggiunto decine di scuole in tutta Italia ed è stato riconosciuto dall’Università La Sapienza di Roma come metodo didattico. Nel suo percorso Koete si è avvalsa della collaborazione di enti ed associazioni locali e nazionali che hanno portato il loro vissuto e la loro mission all’interno delle diverse scuole, solo per citarne alcune, da AVIS a ACLI, da Oxfam a Anteas- Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà. Ed è proprio in sinergia con quest’ultima che Cartoon School è attiva dal 2016 nella provincia di Ascoli.
Il percorso ad Ascoli
Anche in quest’anno scolastico 2022-2023 gli studenti coinvolti dopo essere stati precedentemente alfabetizzati all’animazione come linguaggio crossmediale, hanno incontrato alcuni professionisti di questo settore che, in veste di formatori, lavoreranno con i ragazzi per un’intera settimana, dal 6 al 10 febbraio. Insieme realizzeranno un cartone animato della durata di circa 5 minuti che, oltre ad essere uno strumento che stimola ed esprime la creatività e le competenze dei ragazzi, per volontà di Anteas, Isc Don Giussani, Cinecircolo “Don Mauro-Nel corso del tempo” e parrocchia si fa portavoce di un importante messaggio di valenza etico-sociale: la fiducia in un futuro migliore.
I docenti
Gli artisti, docenti di Cartoon School in questa specifica settimana, sono Mirko Fabbreschi (compositore di colonne sonore per cinema e tv, autore televisivo nonché doppiatore e direttore di doppiaggio musicale), Laura Salamone (musicista e vocalist di sigle TV ma anche videomaker) e Gianfranco Tartaglia (disegnatore e, con lo pseudonimo di Passepartout, una delle firme più storiche ed eccellenti della satira disegnata in Italia). Sotto la loro guida i ragazzi proprio in questi giorni hanno appunto studiato storia e teoria dell’animazione, dal pre-cinema ai cartoni animati tradizionali al 3D dei videogames ed hanno trasformato una loro idea in una vera e propria sceneggiatura cinematografica.
Nelle prossime ore, divisi in gruppi di lavoro a seconda delle attitudini personali, i giovani neo-cartoonist affronteranno tutte le fasi grafiche dell’animazione, della composizione ed esecuzione di una colonna sonora originale, della creazione degli effetti audio e infine del doppiaggio.
Dice Mirko Fabbreschi, che del metodo didattico Cartoon School è anche autore e referente nazionale:
“il pretesto è quello di realizzare un piccolo cartone animato insieme, dalla sceneggiatura alla post-produzione. E per farlo dobbiamo utilizzare in modo alternativo alcune materie scolastiche come lettere, arte, musica e tecnologia. Ma soprattutto noi esperti di settore, prima di far maneggiare il “linguaggio animazione” agli studenti, dobbiamo spiegare come e perché si adottano alcune scelte tecniche e artistiche. E questa è la parte forse più entusiasmante, anche perché i nostri ragazzi si affacciano a un mondo fatto anche di realtà aumentata, metaverso ed altre forme che integrano l’animazione e la multimedialità alla realtà quotidiana. Ed ecco allora che un’esperienza formativa che fornisca loro degli strumenti di codifica critica di questi linguaggi diventa sempre più essenziale quanto preziosa!”
Gli fa eco Francesco Santioli, Presidente dell’associazione Koete:
“Entrare all’interno delle scuole italiane è sempre un’emozione. I cartoni animati, la musica, il disegno e la recitazione sono chiavi interpretative ed espressive importanti per i ragazzi, che si mostrano sempre molto attenti e attivi all’interno dei percorsi che proponiamo. La chiave etico-sociale alla base dei loro racconti arricchisce il percorso meramente formativo e tecnico, facendo assumere al valore educativo dell’animazione una valenza ancora più ampia”.