Vaccinazioni in farmacia a metà giugno. Prenotazioni e somministrazioni, tutto ciò che si deve sapere

Come prenotare, quali vaccini si possono fare e a quali categorie. Un piano Nazionale ambizioso che deve essere plasmato Regione per Regione e che vede i farmacisti pronti o “quasi”

È questo il mese del vaccino nelle farmacie. Il piano Nazionale previsto dal Generale Francesco Paolo Figliuolo, Commissario Straordinario per l’emergenza al Covid-19, sembra essere stato rispettato.

La macchina organizzativa è partita in alcune regioni, ma ci sono ancora alcuni punti interrogativi a riguardo. Lazio, Liguria e Campania, ad esempio, si sono già messe in moto, mentre altre come le Marche lo faranno a breve.

Dati alla mano, si parla di ben 120 farmacie Marchigiane pronte a farsi carico di questa delicata responsabilità. I farmacisti, come da protocollo, sono stati formati grazie ad un corso online e attraverso 12 ore di pratica presso gli hub vaccinali pubblici.

Nei giorni scorsi l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, anche attraverso la trasmissione radiofonica “Pillole di Salute” di Radio Ascoli, aveva annunciato che la campagna vaccinale sarebbe stata spostata dai palazzetti alle farmacie, aziende e medici di famiglia.

Ma come avverrà tutto ciò?

Per prima cosa è importante stabilire chi non può vaccinarsi in farmacia, ossia soggetti estremamente fragili o allergici con rischi di shock anafilattico.

Al contrario potranno farlo i cittadini dai 18 a 60 anni, ovvero la fascia di popolazione attiva e con meno patologie, definita “non fragile”. Questi pazienti potranno prenotarsi direttamente in farmacia e a somministrazione avvenuta sarà il farmacista ad inserire nel sistema informatico l’avvenuta vaccinazione.

Inoltre, i sieri che saranno resi disponibili dovrebbero essere tutti quelli in commercio, incluso il Comirnaty della Pfizer/BioNTech, che ad oggi si è dimostrato più versatile in quanto, dopo lo scongelamento, resta stabile dai 5 ai 30 giorni tra i 2 e gli 8 gradi.

Tutto appare pronto.

Le aspettative dei cittadini sono già molto alte ma numerosi farmacisti mostrano qualche perplessità perché, se è vero che nella teoria tutto sembra essere pronto, nella pratica non lo è.

Molti ad esempio non hanno completato tirocinio vaccinale negli hub pubblici in quanto l’accordo siglato da Federfarma e Regione ha subito un periodo di stop.

Inoltre sorgono dubbi sulle le scarse informazioni riguardanti la piattaforma per l’ordinazione e la distribuzione dei vaccini.

È importante che tutto ciò si risolva in tempi stretti perché la vaccinazione in farmacia, oltre ad essere un grande onore per la categoria, è anche una grandissima responsabilità che dovrà essere compiuta con la massima professionalità e competenza.

di Ugo Quartaroli