In un club della Londra anni Venti due signore inglesi scoprono di essere accomunate da una vita amorosa insoddisfacente, molto diversa da quella che avevano sognato il giorno del matrimonio. Mrs Wilkins, timida e repressa, è sposata con un avvocato ambizioso che «lodava la parsimonia tranne quando si trattava del cibo che finiva nel suo piatto»; Mrs Arbuthnot, estremamente religiosa, è sposata a uno scrittore di biografie sulle amanti dei re: per una donna come lei, una cosa davvero sconveniente. Insieme decidono di rispondere a un annuncio per l’affitto di un castello a San Salvatore, piccola cittadina della Liguria, per tutto il mese di aprile.
Qui, metafora – essenza stessa della libertà – sarà proprio il mese di “aprile“, che si rivelerà la chiave di volta del romanzo di Elizabeth Von Arnim: “Maggio bruciava e disseccava; marzo era agitato e poteva essere anche freddo e rigido nella sua luminosità; aprile, invece,arrivava dolcemente come una benedizione, e se il tempo era favorevole nessuno riusciva a rimanere indifferente. Era impossibile non sentire che ti cambiava e ti toccava nel profondo”. In questo luogo le due signore riusciranno, forse, a comprendere il senso della propria vita che è quella commistione di accettazione di sé, di credere in sé stessi, di captare un desiderio e renderlo, con tutte le forze, possibile.
A loro si uniscono successivamente, Mrs Fisher, un’anziana signora che incarna appieno la morale vittoriana nel portamento, nelle amicizie e nella rigida etichetta che esige sia rispettata, e Lady Caroline, giovane ereditiera di una bellezza sopraffina in cerca di requie dalla vita mondana e dagli innumerevoli spasimanti. Le quattro donne, che si conoscono a malapena, si lasciano così alle spalle la grigia e piovosa Inghilterra per godersi un mese di vacanza in Italia. Immergendosi nel calore della primavera italiana e nella bellezza placida del luogo.
Avvolte nei profumi dei glicini e dei narcisi che aiutano a mettersi a nudo, le signore imparano ad apprezzarsi, mentre ognuna, a turno, sboccia e ringiovanisce, riscoprendo l’amore e l’amicizia, ritrovando la speranza, abbandonano a poco a poco i formalismi di società e scoprono un’armonia da tutte anelata e tuttavia mai conosciuta.
Mrs Wilkins sarà la prima a trasformarsi appena messo piede a San Salvatore: il suo cambiamento è travolgente, lei diventa travolgente. Una donna di spirito capace di gioire delle piccole cose e che tutti vorremmo come amica e confidente, perché nessuno meglio di lei pare saper leggere nel cuore delle persone. E anche suo marito cambierà radicalmente idea su di lei. Mrs Arbuthnot, invece, per anni era riuscita a essere felice solo dimenticando la felicità, e voleva continuare così. Rose ha 33 anni, è sposata con Frederick da quando ne aveva 20, è abituata a trattare con le persone povere, le quali non avevano l’abitudine di contraddirla; è solita“catalogare e suddividere le persone”; è pratica e imperturbabile,si è trincerata dietro la religione e ha allontanato sempre di più il suo Frederick.
Per lei aprile significherà rinascita, riscoperta.
Si scrollerà di dosso alcune paure, le faranno compagnia molti dubbi, e alla fine, anche se sarà in qualche modo ingannata, troverà il modo di riappropriarsi di se stessa e dell’amore della sua vita. Lady Caroline Dexter, invece, ha 28 anni ed è scappata da Londra perché vuole pensare, schiarirsi le idee, “giungere a una conclusione”. Caroline è di una bellezza che abbaglia, i suoi ammiratori sono come dei tiranni per lei:“L’unica cosa che temeva era l’amore. La figlia dei Droitwich non aveva paura di briganti e assassini, temeva solo chi, smessi i panni del brigante e dell’assassino, cercava di corteggiarla”. Ma a San Salvatore avrà modo di pensare tanto, e di capire chi è veramente. Anche per Caroline c’è speranza, se si deciderà a lasciarsi contagiare da tutto l’amore che a San Salvatore si mescola con il profumo dei fiori.
Chiude l’improbabile quartetto Mrs Fisher, 65 anni, vedova da 11 anni. La sua storia è commovente: la donna vive circondata solo dal passato, di morti più che di vivi, non riceve un gesto affettuoso da anni, e la sua rigidità sembra scoraggiare chiunque provi ad avvicinarsi. Chiunque tranne Lotty, ovviamente, che ancora una volta “vede” ciò di cui ha bisogno la donna. In lei, il cambiamento è descritto in modo splendido: “Pensava a come si sarebbero sorpresi se gli avesse raccontato della sensazione strana ed eccitante che provava sentendosi sul punto di germogliare”.
«Un romanzo sulla bellezza, bello a sua volta; parla dei sensi ed è sensuale, ma soprattutto, parlando di felicità rende felice il lettore» che è chiamato a sua volta a fare la sua parte, a provare a concedersi del tempo per ammirare il panorama, sentire il sole sulla pelle e chiedersi se è davvero felice. Col suo ritmo calmo ma non lento, che ricorda Madelaine St.John, e, a tratti, quello di Fitzgerald, non annoia mai, non risulta mai pesante o “antico”, è straordinariamente attuale, perché parla di emozioni universali: il bisogno di amare ed essere amati, di essere compresi, di staccare dalla quotidianità, di ritrovare se stessi.
Le descrizioni, poi, hanno un che di magico, la Arnim è una scrittrice “impressionista”, e, come i pittori di questa corrente erano capaci di imprimere paesaggi con poche essenziali pennellate, così Elizabeth riesce a fotografare la realtà con poche frasi ben studiate. La sua ironia sottile è capace di descrivere scene esilaranti con garbo ed eleganza, nel classico stile inglese, senza mai scomporsi. Il libro inoltre è ricchissimo di spunti di riflessione,una lettura che fa pensare, crescere, maturare, come ogni buon classico che si rispetti, spinge a farsi domande sulla propria esistenza e, guidato da quattro punti di vista opposti, porta il lettore a trovare le risposte adatte al proprio animo.
Titolo: Un incantevole aprile
Autore: Elizabeth Von Arnim
Editore: Giunti Editore;
Data pubblicazione: 2 febbraio 2022
Genere: classico
Copertina flessibile: 304 pagine
di Anna Maria Laurano