Si è parlato molto in questi giorni, anche sui social media, dei lavori effettuati e dei progetti della Ciip per migliorare la qualità dell’acqua distribuita nella Valle del Tronto, in particolare del comprensorio di Ascoli Piceno e comuni limitrofi. Come spesso accade quando l’informazione passa anche attraverso canali non controllati e verificati, il quadro che se ne trae è abbastanza confuso, per cui abbiamo chiesto al dr. Celani di chiarirci alcuni aspetti:
Qual è il nuovo assetto idrico dopo l’intervento effettuato la settimana scorsa e quali vantaggi ne conseguono per gli abitanti dell’area?
Cominciamo nel ricordare che gli interventi effettuati erano interventi che dovevano essere fatti ormai da più di tre anni. La grave crisi idrica che ci trasciniamo da subito dopo il terremoto non ci aveva permesso di mettere in esercizio pezzi di condotta adduttrice posata subito dopo l’evento sismico.
La ricrescita minima delle sorgenti storiche di Capodacqua – Pescara con il relativo riempimento di tutti i serbatoi della linea ha permesso l’eseguirsi di detti lavori. Gli interventi durati per 18 ore, ricadenti in 5 cantieri ben distinti, sono consistiti in un nuovo tratto della linea del “Pescara”, per intenderci quello che passava proprio nell’abitato di Capodacqua. Dopo un primo intervento di ovvia messa in sicurezza, è stato completamente by-passato da circa 400 metri lineari di nuova condotta adduttrice, e da ulteriori due collegamenti presso il partitore di Gaico sito in Comune di Acquasanta e su una linea distributrice verso lo stesso Comune. Faccio anche presente che l’interruzione idrica che ha riguardato 200.000 utenze ha visto impegnante tra maestranze CIIP e personale di imprese coinvolte nei lavori oltre 90 persone, recando pochissimi disagi agli utenti serviti.
Gli interventi futuri
Sono previsti nel prossimo futuro nuovi interventi per migliorare qualità e quantità delle acque potabili nell’area del piceno, quali sono i progetti della CIIP?
La CIIP azienda di proprietà dei 59 comuni delle due Provincie di Ascoli Piceno e Fermo ha come principale scopo quello di dare acqua potabile agli abitanti nel territorio. Uno di questi interventi è stata la realizzazione del famoso impianto di soccorso di Castel Trosino. Premettendo che l’acqua erogata dall’impianto di Castel Trosino non possiede le stesse caratteristiche organolettiche di quelle del Pescara, avendo soprattutto caratteristiche calcaree più rimarcate, è comunque un’acqua di ottima qualità, sicuramente migliore di molte acque imbottigliate che si trovano sugli scaffali dei supermercati. Basta fare il raffronto e ce ne rendiamo conto. Il principio da capire è che la crisi idrica rimarcata (non piove e/o nevica seriamente ormai da anni) ha causato una diminuzione delle nostre sorgenti storiche di circa 80% della risorsa idrica.
Ora capiamo bene che la scelta è tra non avere nessun tipo di acqua a disposizione o avere un’acqua sempre di ottima qualità, ma di caratteristiche diverse. Vi ricordo anche che per realizzare l’impianto di Castel Trosino la CIIP tramite le bollette pagate dagli utenti, affinché non si ripetessero più gli eventi come quello di Tallacano, che lasciò la città di Ascoli Piceno a secco per più di 3 settimane, ha investito qualcosa come 4 milioni di euro,.
Sull’altro fronte ci sono due università che stanno facendo già da più di un biennio ricerche per individuare sia sui Monti della Laga, sia sui Sibillini, nuove risorse. Vero è che la normativa attuale non permette di depauperare l’habitat della zona montana, creando numerosi ostacoli alla ricerca sul campo.
L’acquedotto antisismico
Ci sono infine novità per i tempi del nuovo acquedotto antisismico, ovvero in che fase ci troviamo allo stato attuale?
Trai i progetti della CIIP un ruolo importante è giocato dal nuovo acquedotto antisismico finanziato per il momento per circa 27 milioni sugli 80 necessari alla sua intera realizzazione, che andrà a sostituire l’attuale obsoleto acquedotto del Pescara ha tempi abbastanza brevi nella sua realizzazione. È stata da tempo avviata per la prima parte la progettazione definitiva che contiamo di finire per i primi di settembre per poi procedere alla stesura del progetto esecutivo con relativa gara di appalto dei lavori che dovranno essere realizzati entro il 2028. Ovviamente l’opera è mastodontica con realizzazione di gallerie, ponti canali per l’attraversamento di fiumi e fossi, sempre con un occhio ben puntato sull’impatto ambientale ed a protezione dell’habitat dei luoghi oggetto dei lavori.
di Roberto Gregori