emozione della vergogna è considerata “la cenerentola delle emozioni spiacevoli.” (Rycroft.1970) Nessuno, dagli studiosi del settore alle persone più lontane dalla psicologia, è portato a darle importanza. Viene tenuta nascosta rendendola ancora più silenziosa la sua sottile presenza all’interno della nostra vita. La vergogna crea notevoli problemi nelle relazioni interpersonali poiché implica la dimensione del giudizio. Pertanto il suo impatto nella vita di tutti i giorni non è da sottovalutare. Inoltre, anche se non ne siamo pienamente consapevoli, gli effetti di questa sua silenziosa presenza iniziano già nei primi anni di vita.
L’emozione della vergogna: possibili apparizioni
Recenti studi affermano che bambini che hanno sperimentato frequenti e ripetuti vissuti di vergogna presentano, in modo significativo, maggiori livelli di cortisolo rispetto alla media. Questo dato indica che la vergogna è una emozione correlata con un alto livello di stress e a limitate e capacità di fronteggiare le difficoltà. Gli studi di neurofisiologia dell’apprendimento ci ricordano che il contesto di relazione primaria e il tipo di relazione di attaccamento definiscono il frame entro cui il bambino si organizza le aspettative su di sé, sugli altri e sul mondo soprattutto nelle situazioni in cui lui stesso attiva delle richieste di cura. Se la risposta del caregiver, anziché essere di accudimento è di disprezzo, oppure di abbandono, il bambino svilupperà una sensibilità specifica all’emozione della vergogna. Svilupperà un senso di sé deficitario in quanto non amabile, non apprezzabile e non adeguato. Riferendoci alla vergogna si parla di “mancata connessione emotiva” come esito del tentativo da parte del bambino di raggiungere uno stato di sintonizzazione con l’adulto. L’assenza di riparazione di questo fallimento comunicativo fa si che il bambino sperimenti intensi sentimenti di umiliazione e di non amabilità.
Emozioni collegate
Spesso la vergogna viene studiata insieme ad altre emozioni, come l’orgoglio, il senso di colpa e l’imbarazzo. Con queste ha sia punti di contatto ma anche delle differenze sostanziali. La vergogna si esprime con il tentativo di chi prova questa emozione di sparire, distogliere lo sguardo. Si manifesta un’inibizione dei processi di pensiero che determinano una immobilità che si riflette su tutto il corpo. Molte volte accade che la vergogna sia nascosta dietro una forte rabbia, definita anche da alcuni autori come furore, in termini di riscatto personale e sociale. Alcuni studi recenti affermano che intense emozioni di vergogna sono frequentemente riscontrabili nel Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD). Questo avviene con particolare attenzione ai traumi da abuso sessuale o ai traumi dovuti ad aggressioni fisiche, soprattutto se avvenuti all’interno delle relazioni familiari. La conseguenza diretta della vergogna è la difficoltà di condivisione del vissuto traumatico per la caratteristica stessa dell’emozione che l’accompagna.
Questi fin qui descritti sono solo piccoli spunti che devono aiutarci a dare importanza a questa emozione: dietro ad essa si nasconde un mondo di esperienze vissute in modo spiacevole.
di Cristina Fratini