Conto alla rovescia per la Quintana di Luglio dedicata alla Madonna della Pace. Ne abbiamo parlato su radio Ascoli con il Coreografo Mirko Isopi.
Quale atmosfera si respira nei Sestieri?
La settimana è ricca di appuntamenti: incontrerò tutte le parti in causa, maestri di corteo, musici, sbandieratori, chiarine, con le quali poi andremo a vedere i punti salienti per il corteo e poi gli animatori di corteo ed i responsabili. Il primo appuntamento importante è per stasera (8 luglio, ndr) alle 19 con le dame, le castellane, con le quali sistemeremo il trucco, le acconciature, i vestiti, per ricreare la bellezza delle aristocratiche del tempo. Ci saranno le prove che farò all’ippodromo mercoledì, dove andremo a chiamare in causa quelle figure che necessitano ancora di ulteriori addestramenti così da essere più sincronizzati quando il maestro d’armi darà i saluti. Cercheremo di ottenere il massimo dell’allineamento e della perfezione.
Quali sono i consigli che possiamo dare a coloro che sfileranno? A magari chi lo farà per la prima volta, che raccomandazioni?
Io sono dell’idea che da solo non vado da nessuna parte. Sono abituato a condividere con chi collabora con me tutto perché si tratta di un’organizzazione davvero complessa. Tutto diventa difficile se ognuno di noi non fa il suo. È bene che ognuno sappia come fare e contribuire dando il massimo sforzo. Per quanto riguarda i contenuti, cerco di trasmettere, innanzitutto, la fierezza. Bisogna andare in Quintana con la fierezza e la consapevolezza di ciò che si sta facendo: quindi chiedo massimo impegno. Onoriamo il corteo all’andata, ma soprattutto cerchiamo di curarlo molto al ritorno.
Parliamo di quello che è il ruolo che lei andrà a ricoprire quest’anno, purtroppo, con l’incidente di Pino di Teodoro. Le volevo chiedere anche le sue condizioni, che tipo di notizie può darci?
Pino, per fortuna, sta bene. Ho avuto l’onore ed il piacere di sentirlo proprio ieri. La prima telefonata che ha fatto l’ha fatta a me e questo mi ha dato davvero una gioia importante. Quella giusta carica che mi servirà per ricoprire “momentaneamente” anche il suo ruolo, il ruolo del mossiere. Il consiglio degli anziani in persona mi aveva chiesto di ricoprire questo ruolo fino a quando Pino non si sarà ripreso completamente e quindi ho accettato subito con orgoglio. Spero di essere all’altezza ed il benestare di Pino ha messo un po’ la ciliegina sulla torta, una torta importante, una torta emozionante, perché fare le grida per la prima volta al saluto della Madonna della Pace, in Quintana, davanti a tante persone, sarà per me davvero un onore che porterò sempre nel cuore.
Il nostro saluto al mossiere Pino di Teodoro. Auguri di pronta guarigione. Tutto il mondo della Quintana lo aspetta.
Assolutamente sì, gli farò una sorpresa la prossima settimana: spero di raggiungerlo con il figlio ad Ancona, ma lui non sa nulla, quindi… sì, farò anche questa piccola cosetta cercando di trovare un po’ di tempo in cui scappare ad Ancona, nonostante gli impegni che sono tutti molto importanti e fitti in questa settimana.
Parliamo del percorso della sfilata. Verrà riproposto lo stesso dello scorso anno? Cosa cambia?
Il percorso sarà quello storico. Dal Battistero andremo dritti a corso Vittorio Emanuele. Quindi non rifaremo il percorso dello scorso anno, che siamo stati costretti a fare visti i cantieri che erano presenti in corso Vittorio Emanuele. Questo ci permetterà di vedere un grande spettacolo: infatti quella gradinata del giardino che ci aspetta fino alla fine del corteo dall’andata sarà sicuramente piena di tanti turisti e tanti ascolani che non sono entrati al campo Squarcia.
Parliamo delle sue emozioni personali, non solo come coreografo ma come quintanaro che da oltre 40 anni, innamorato della giostra, sfila o comunque si occupa di Quintana. Che emozioni sta provando, visto che stavamo parlando, poco fa, del settantennale della Quintana?
Io ho vissuto i panni del gruppo comunale per 44 anni, dall’80 ed ho sempre mantenuto questa tradizione. Quello che cerco e cercherò di fare è trasmettere la tradizione, quindi chiedo a tutti i figuranti storici, che conoscono bene il nostro mondo, la nostra realtà e la nostra storia di trasmettere la stessa energia a chi vestirà per la prima volta e quindi di fargli da padre, da mentore, da guida, anche perché i ragazzi di oggi hanno assolutamente voglia di fare, ma è bene che chi ha più ha più esperienza di loro possa dargli la giusta fierezza, il giusto portamento, il giusto passo e la giusta disciplina che negli anni è stata sempre migliorata. Ritengo che il nostro corteo sia davvero cresciuto tantissimo. Negli ultimi anni ha fatto davvero un balzo di qualità ed io poi non mi fermo mai davanti a niente e nessuno, cerco sempre il massimo, quindi ogni anno sarà sempre di più alzata quest’asticella di qualità, di cultura, di appartenenza, di tradizione.
Qual è l’augurio, il messaggio che si sente di mandare a tutti i quintanari all’ascolto, per questa edizione 2024?
La Quintana è una festa in onore del Santo Patrono e nel Medioevo in tutte le città si organizzava. Io mi permetto come sempre di dire a tutti i figuranti di godersi questa festa, di onorare e rispettare le regole che saranno fondamentali sia durante il corteo, che durante la giostra. Un grande appello, un sentito appello lo faccio a tutti coloro che verranno al campo Squarcia, chiedendo rispetto per il cavaliere giostrante e per il cavallo. Il silenzio assoluto sarà ovviamente indice di responsabilità verso uno sportivo che sta affrontando una giostra, una gara. In maniera secondaria chiedo poi di metter da parte i propri colori: anche se qualcuno tornerà a casa senza palio, al corteo di ritorno la stessa compattezza, stesso ordine e stessa disciplina che avrà sicuramente contraddistinto il torneo di andata. Un ultimo appunto lo faccio in memoria di due grandi storici quintanari che sono il console Patrizio Zunica ed Andrea Ferretti che non saranno purtroppo in corteo con noi. Due figuranti che hanno veramente dedicato la loro vita alla Quintana ed alla tradizione ed è giusto, secondo me, che noi continuiamo, in punta di piedi, educatamente a fare ciò che loro hanno sempre fatto, prendendoli come esempio. Il saluto alla Madonna della Pace lo dedicherò assolutamente ad Andrea Ferretti, perché è stato uno degli artefici, degli autori, del cerimoniale con il quale, dal 2016, ho iniziato a lavorare come coreografo. Abbiamo rivisto tanti piccoli passaggi, dettagli ed ammetto che mi mancheranno le sue telefonate dove mi richiamava all’ordine. Mi rimproverava, sì, ma Andrea aveva quel modus operandi di rimprovero perché era affettuoso. Mi mancherà, mi mancherà il suo ruolo.
intervista di Veruska Cestarelli