La strana biblioteca di Murakami Haruki è un libro del 2015. Si tratta di una fiaba dal forte simbolismo metaforico che, nell’edizione italiana, è illustrata da Lorenzo Ceccotti. Una settantina di pagine scritte con lo stile semplice e un po’ enigmatico di tutte le fiabe, intervallate da numerose inquietanti illustrazioni. Una lettura di pochi minuti che libera però una gran quantità di immagini, suggestioni, riflessioni.
Murakami Haruki è nato a Kyoto ed è cresciuto a Kobe. È autore di molti romanzi, racconti e saggi e ha tradotto in giapponese autori americani come Fitzgerald, Carver, Capote e Salinger. Vincitore di numerosissimi premi, è stato indicato per vari anni come uno dei favoriti all’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura.
Le tematiche del libro
Un giovanissimo studente amante della lettura, rispettoso ed educato, si trova coinvolto, suo malgrado, in una situazione inquietante dove i temi che emergono sono: il primis il valore della cultura, dato che, “l’unico modo per il ragazzo per uscire da lì è imparare a memoria quei libri e saperli spiegare” e solo la conoscenza potrà liberarlo dalla sua prigione.
Murakami Haruki evidenzia anche il piacere derivante dalla lettura, visto che l’unico aspetto positivo di questa situazione di costrizione, è il cibo (metafora del cibo della mente e quindi della lettura) che il ragazzo riceve e che è veramente prelibato. Emerge poi il tema della conoscenza intesa come apprendimento dove libertà e necessità si intrecciano, visto che il ragazzo era costretto ad apprendere per poter sopravvivere, ma accettando quella costrizione, magicamente, verifica che pur essendo “un libro astruso, scritto in turco classico, stranamente non avevo alcuna difficoltà a capirlo, non solo ogni frase mi restava impressa nella memoria, parola per parola, ma per qualche ragione il mio cervello assorbiva tutto ciò che leggevo.”
Viene esaltato poi il valore della bellezza, perché la ragazza che gli portava il cibo in cella “era così bella che a guardarla mi facevano male gli occhi” e il suo sorriso era “così radioso che l’aria intorno sembrò farsi più sottile”. Possiamo dunque già dire che questa favola è metafora di come la curiosità, la cultura e la bellezza potrebbero salvare dalla morte e dalla paura ed è anche un invito alla tolleranza, dice infatti la bella ragazza: “Se io non esisto nel mondo dell’uomo-pecora, (altro personaggio enigmatico del libro) non significa che non esista veramente. L’uomo pecora ha il suo mondo, io ho il mio e tu hai il tuo. I nostri mondi sono tutti ingarbugliati insieme a volte si sovrappongono e a volte no”
La potente forza della cultura
E’ metafora poi, di come la cultura stessa possa essere un valore negativo se per esempio viene strumentalizzata al potere. La cultura ancora, è valore antagonista se isola e porta a trascurare gli affetti. Dunque c’è una biblioteca, c’è un bambino, e c’è il male. Le biblioteche contengono storie. Le storie contengono universi. Nella biblioteca, nel labirinto degli infiniti mondi che si parlano, si intrecciano e si rincorrono. Le tenebre possono essere rischiarate, si possono fare incontri con le più tenere creature dei tuoi sogni, si può sperare che usciti dal labirinto delle pagine, il male rimarrà prigioniero lì dentro. Nel mondo reale però non è così, la sofferenza e la solitudine si dissolvono con molta più fatica come riconosce anche il protagonista quando esclama “Come sarebbe bello se la tristezza e il dolore potessero sempre essere rinchiuse tra le pagine di un libro”
L’abilita di Murakami Haruki
Con il suo realismo magico dunque, l’autore, anche in quest’opera breve, riesce a compiere l’ennesimo sortilegio facendo intuire la complessità di valori acclamati quali la conoscenza, la bellezza, l’amore.
Capire poi, se la vicenda sia reale o immaginata dal ragazzo, non è lo scopo del libro di Murakami Haruki. Il mistero contagia il lettore lasciandolo nel dubbio. Il lettore, alla fine, si sente appagato perché ciò che conta, in queste storie, è il percorso più che la meta.
di Anna Maria Laurano
LA STRANA BIBLIOTECA”
di Murakami Haruki
Einaudi, 17 novembre 2015
Traduzione di Antonietta Pastore
Illustrato da Lorenzo Ceccotti