Baiocchi Sergio seguendo l’antica tradizione di famiglia nell’arte scalpellina del travertino ascolano presenta i suoi capolavori nel Chiostro di Sant’Agostino. Ha realizzato fontane, capitelli, stemmi, mascheroni, lapidi ecc. Ha collaborato con l’Artista ed amico Offidano, Aldo Sergiacomi artista del marmo e del metallo definito “scultore di anima e di corpo” uno dei più famosi del XX secolo apprezzato anche dal critico d’arte Vittorio Sgarbi che lo definisce l’uomo dal pollice d’oro perché lasciava l’impronta del suo dito sulle sue opere. L’amore per l’arte ha portato di nuovo Baiocchi Sergio, ad allestire questa mostra per far parlare il travertino. Scriveva uno storico ascolano, Giambattista Carducci “Questa è la terra delle ispirazioni e del gusto dove ogni pietra è una storia”. Alcune sue opere si possono ammirare nel centro della città: in via dei Sabini l’architrave al n. civico 36 ed in Piazza Giacomini il monumento agli alpini che con il messaggio scritto sulla lapide richiama lo stile di Aldo Sergiacomi “scultore di anima e di corpo”. Sue anche le tradizionali insegne sulle vie ascolane.
Sergio Baiocchi è probabilmente l’ultimo degli Scalpellini Ascolani specializzati nel modellare il travertino come si faceva anticamente. Si spera che questa forma di artigianato artistica venga rivalutata e consegnata alle generazioni future.
Tutti sono invitati all’inaugurazione della Mostra coordinata da Stefano Papetti che si terrà nel pomeriggio dell’11 novembre presso il Chiostro di Sant’Agostino.
di Giulia Civita