Il prossimo 4 agosto 2021, si terrà nella sala della Vittoria presso la Pinacoteca civica di Ascoli Piceno, la presentazione del libro “Storia di un gemellaggio”. L’opera testimonia un’esperienza di comunione ecclesiale tra le diocesi di Ascoli Piceno e Napoli. Interverranno all’evento Mons. Domenico Pompili, amministratore apostolico della diocesi di Ascoli Piceno, il Sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti e Mons. Vincenzo De Gregorio, della curia di Napoli, Abate Prelato della Cappella del Tesoro di San Gennaro a Napoli.
Il lavoro dietro al libro
Il libro è frutto dell’impegno e della ricerca di tre componenti del comitato diocesano per il gemellaggio. Parliamo di Don Carlo Lupi, attuale parroco della parrocchia di San Giacomo della Marca in Ascoli Piceno, ex parroco della parrocchia di San Gennaro in Folignano, dove tutto è iniziato nel lontano 2001; Sergio Spurio e Daniele Ricciotti, appassionati di storia patria e delegati della parrocchia di San Gennaro in Folignano, con il prezioso contributo della prof.ssa Erminia Tosti Luna per la parte storica. L’edizione curata dalla casa editrice Capponi editore di Ascoli Piceno.
Il Gemellaggio
Il libro vuole essere un contributo alla memoria di un gemellaggio che dura ormai da circa venti anni. Un evento nato tra la parrocchia di San Gennaro in Folignano, dedicata al martire Gennaro, e la diocesi di Napoli luogo originario del culto al santo più famoso di Napoli e non solo.
Nel 2015 il gemellaggio si estende all’intera diocesi di Ascoli Piceno, nel nome del comune martire sant’Emidio, compatrono di Napoli insieme a san Gennaro.
Questo gemellaggio rappresenta un evento unico nel suo genere. Coinvolgendo due diocesi, con una moltitudine di fedeli che in questi venti anni si sono succeduti nel pellegrinaggio annuale da Ascoli Piceno alla città partenopea, vengono ripercorsi i tratti salienti di questa unione. Foto e testimonianze fanno di questo libro lo spaccato popolare di un evento ecclesiale.
Una speranza per il futuro
L’evento vuole anche essere di buon auspicio per il futuro del gemellaggio, affinché possa continuare nel tempo, sempre vivo e partecipato. Il gemellaggio deve offrire nuove occasioni di riflessione e di grazia, individuale e collettiva, insieme a cultura, svago e intrattenimento.
Due diocesi si sono gemellate, ora auspichiamo che questo evento del ventennale possa contribuire ad avvicinare le due città anche da un punto di vista istituzionale. L’obbiettivo è fare del gemellaggio ecclesiale anche un evento civile. Un evento che possa contribuire alla conoscenza delle tradizioni e allo sviluppo culturale e turistico delle due città.
di Sergio Spurio