“Riflettere sui vizi e le virtù è riflettere sulla fatica e la bellezza del vivere quotidiano”. Così Papa Francesco in un intenso testo in dialogo con Marco Pozza, giovane prete che ha fatto della comunicazione una missione e cappellano del carcere “Due Palazzi” di Padova. Le conversazioni riportate nel libro “Dei vizi e delle virtù”, Rizzoli, 2021, sono state trasmesse sul canale Nove Discovery nei mesi di marzo ed aprile scorsi, anche se una nota dell’Editore informa che “nel passaggio dallo schermo alla pagina scritta, domande e risposte sono state necessariamente riviste e in alcuni casi ampliate”.

Il libro

Ogni capitolo è dedicato a una coppia vizio-virtù, per essere poi arricchito da un testo di Papa Francesco per un approfondimento e da una storia di vita di don Marco Pozza, ricavata dalla sua esperienza di cappellano carcerario.

Nella Cappella degli Scrovegni nella città di Padova Giotto di Bondone, tra il 1303 e il 1305, esegue un ciclo pittorico in cui narra la storia della Vergine Maria e del Cristo, mentre nella controfacciata dipinge il maestoso Giudizio Universale con il quale si conclude la vicenda della salvezza umana. Così Giotto vuol narrare il mistero dell’incarnazione ma soprattutto cerca di raccontare – come scrive il critico Roberto Filippetti – “le conseguenze della venuta di Cristo nella vita di tutti i giorni: l’attrazione del Bene, il disgusto per il Male”, personificando le sette virtù, alla destra della mano di Cristo, e i sette vizi opposti, alla sua sinistra. In sintesi: giustizia e ingiustizia; fortezza e incostanza; temperanza e ira; prudenza e stoltezza; fede e infedeltà; carità e gelosia; speranza e disperazione.

I vizi e le virtù

Le virtù sono le strade che portano alla salvezza, i vizi quelle che finiscono nella disperazione. Papa Francesco assicura ogni persona, credente e non credente, che “le virtù ti fanno forte, ti spingono avanti, ti aiutano a lottare, a capire gli altri, a essere giusto, equanime. I vizi invece ti abbattono. La virtù è come la vitamina: ti fa crescere, vai avanti. Il vizio è essenzialmente parassita. I vizi sono dei parassiti che vivono presso di te, mangiano da te e ti indeboliscono e ti buttano giù”.

Ira e temperanza

Nel capitolo sull’ira e la temperanza i due dialoganti parlano del bullismo fra i giovani, che “nasce quando invece di cercare la propria identità si sminuisce e si attacca l’identità altrui” e della violenza domestica sulle donne aumentata con la pandemia. Purtroppo uno dei primi testi della letteratura occidentale, l’Iliade, inizia proprio con la parola ira: “È l’esplosione della collera di Achille che mette in moto la narrazione della guerra di Troia”. Nella Bibbia l’ira di Dio è contro l’ingiustizia, contro Satana, vuol portare giustizia, “pulire”, vuol salvare… E la temperanza è collegata alla speranza, alla pazienza, alla vigilanza. È guardare oltre, “come la mamma incinta sta guardando al parto, al figlio che avrà e sogna con gli occhi del figlio”. Interessante anche il capitolo sulla disperazione e la speranza, in cui Marco Pozza parla del suicidio di Giuda: “Giuda non era cattivo, Giuda aveva perduto la speranza”.

La speranza

A Papa Francesco invece torna in mente “quella donna che va a confessarsi dal Curato d’Ars, disperata perché il marito si era suicidato buttandosi da un ponte. ‘È andato all’inferno, vero?’ E il Curato d’Ars le risponde: ‘Fra il ponte e il fiume c’è la misericordia di Dio’”. Come assicura l’apostolo Paolo nella lettera ai Romani: “La speranza non delude”. “È un atto di fede scegliere la speranza, la più piccina delle virtù, – dice Charles Péguy – la più umile, la più quotidiana, ma anche quella che trascina con sé le altre”.

Un libro che va letto e meditato, poiché è ricco di riflessioni e suggerimenti per la vita di ogni persona, mai banale e superficiale, essendo il discernimento tra il bene e il male un compito difficile ma necessario.

 

Papa FRANCESCO in dialogo con Marco POZZA, Dei vizi e delle virtù, Milano, Rizzoli, 2021, pp. 217, € 16,00.

A cura di Luciano Luciani