L’appello della Cna Picena alle istituzioni
a cura della Cna Picena
Appello della Cna Picena e di tutte le altre associazioni datoriali alle istituzioni per garantire la necessaria liquidità alle imprese. La crisi sanitaria determinata dal Covid continua a incidere negativamente sulle attività di impresa.
“Le rappresentanze delle imprese – precisa il direttore della Cna di Ascoli Piceno, Francesco Balloni – ritengono importante che il Decreto legge in corso di definizione contenga misure di semplice applicazione, effettivamente efficaci e immediatamente operative, senza prevedere l’emanazione di una regolamentazione secondaria per la piena operatività”.
La liquidità delle imprese
Con riferimento specifico alla liquidità delle imprese, è innanzitutto necessaria una proroga delle moratorie. Poi è importante che queste possano esplicare i loro effetti senza soluzione di continuità con le moratorie in essere. Inoltre, occorre che siano di automatica applicazione, evitando complicazioni burocratiche.
I finanziamenti garantiti
Dal lato dei finanziamenti garantiti, la prosecuzione della crisi, di particolare profondità soprattutto in alcuni settori economici, rende ineludibile una proroga delle misure del DL Liquidità in coerenza con la proroga dal Temporary Framework.
Tuttavia, è essenziale, per scongiurare il rischio che le imprese vadano in difficoltà, che la durata dei finanziamenti garantiti venga significativamente prolungata. Bisogna però mantenere invariato il grado di copertura della garanzia pubblica, così da prevedere incentivi adeguati ad allungare i piani di rimborso.
La durata va portata ad almeno 10 anni, ma va considerato che vi sono settori particolarmente colpiti che hanno urgente necessità di interventi più incisivi, anche modificando le regole del Temporary Framework.
Il fondo di Garanzia PMI
E’ poi necessario che le modalità di accesso al Fondo di Garanzia Pmi e alle garanzie Ismea non subiscano delle modifiche. Questo è utile almeno fino al 31 dicembre 2021, anche con riferimento alle imprese agricole ed a quelle non rientranti nella definizione europea di piccole e medie imprese.
Andrebbero comunque favorite le operazioni di rinegoziazione del debito, attraverso idonei strumenti di garanzia offerti dal Fondo di garanzia per le Pmi, Sace ed Ismea.
Equiparare l’accesso alla “Garanzia Italia” a quelle per il Fondo di garanzia Pmi
Infine, occorre equiparare le condizioni di accesso alla “Garanzia Italia” a quelle previste per il Fondo di garanzia Pmi. oltretutto occorre ampliare la possibilità di accesso alle misure di sostegno alla liquidità anche alle imprese ammesse a piani di ristrutturazione prima dell’avvio della pandemia e che si sono trovate in difficoltà a rispettare tali piani.
Date certe per il coprifuoco
In attesa delle nuove disposizioni in vigore dal 17 maggio, per non compromettere la stagione estiva, per la Cna Picena è necessario che il Parlamento in fase di conversione del Decreto Riaperture indichi una data precisa in cui termini il limite dell’orario serale delle aperture e degli spostamenti. Si deve però tenere conto dell’avanzamento della campagna vaccinale e del miglioramento del quadro epidemiologico.
Il turismo
Per Cna Picena Alimentare, Turismo e Commercio si tratta di una condizione fondamentale per far ripartire le imprese dei settori più colpiti dall’emergenza Covid. “Le nostre aziende ci segnalano quotidianamente – aggiunge Francesco Balloni – che è molto difficile vendere pacchetti turistici, prenotare camere e viaggi senza certezze sul calendario. Tale condizione rappresenta il coerente completamento delle misure contenute nel decreto sulle riaperture per le attività legate al turismo quali ristorazione, centri termali, piscine, sport, palestre, fiere e convegni, spettacoli”.
Bar e ristoranti
Ad oggi le norme che regolano anche le attività nei bar e ristoranti, sostiene Cna Picena, sono a dir poco limitanti. Per questo Cna ha scritto Ministero dell’Interno e inviato una nota al Ministero dello Sviluppo economico chiedendo una precisazione. Se le norme per il “consumo sul posto o al banco” piuttosto che rispettare le prescrizioni previste per la fascia “gialla” facciano invece riferimento a quelle previste in “arancione”. E queste, purtroppo, sono solo riaperture “finte”.