La festa di Sant’Emidio: il racconto della Messa Pontificale
Festeggiamenti in forma ridotta
A causa delle misure restrittive per il contenimento della diffusione del Covid-19, i festeggiamenti in onore di Sant’Emidio, il Santo Patrono della Città e della diocesi di Ascoli, si sono svolti in maniera particolarmente ridotta.
Quest’anno, infatti, per la festa di Sant’Emidio, sono mancati alcuni appuntamenti quali la tombola, i fuochi d’artificio e la processione dei fedeli per le vie della città con la statua di Sant’Emidio.
Tuttavia molti gli incontri religiosi
Malgrado ciò, molti sono stati gli incontri religiosi che si sono tenuti in Duomo nel periodo dal ventisei luglio al cinque agosto. Giovedì cinque agosto scorso, solennità di Sant’Emidio, la giornata è iniziata con la benedizione del basilico sul sagrato della cattedrale.
“La fede è come il basilico – ha evidenziato nell’omelia l’alto prelato – che ha proprietà mediche, cosmetiche e perfino antidepressive”.
Sono seguite le confessioni e le numerose messe celebrate ad ogni ora. Alle undici, nella cattedrale di Sant’Emidio, dedicata a Maria col titolo di “Madre di Dio”, il vescovo monsignor Domenico Pompili, Amministratore Apostolico della Diocesi di Ascoli, ha presieduto la solenne messa Pontificale, con Indulgenza Plenaria e Benedizione Papale.
A concelebrare il rito religioso, c’erano molti sacerdoti della diocesi fra i quali il parroco don Luigi Nardi e mons. Lino Arcangeli, presenti autorità civili, militari e molti fedeli.
Il servizio dei Templari Cattolici d’Italia e dei portatori della statua di Sant’Emidio
Efficiente il servizio svolto dai Templari Cattolici D’Italia i quali hanno regolato l’accesso in chiesa e nella Cripta sottostante, invitando i numerosi fedeli ad indossare correttamente la mascherina, sanificare le mani e rispettare il distanziamento sociale.
Alla cerimonia religiosa erano presenti anche i portatori della statua di Sant’Emidio con le loro impeccabili uniformi.
“Il martire – ha esordito il vescovo Pompili riferendosi a Sant’Emidio – non è da ammirare semplicemente, è soprattutto da imitare ed è con questa prospettiva nel cuore, consapevoli di quanto difficile sia per noi l’imitazione del coraggio e della libertà del martire cristiano che ci introduciamo in questa celebrazione”.
E ancora:
“La speranza non delude perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”.
Terminata l’omelia, l’assemblea ha proceduto al rinnovo delle promesse battesimali. La messa pontificale è stata animata dalle musiche e dai canti del “Coro diocesano” diretto dal maestro Francesco Fulvi.
Celebrazione conclusiva presieduta da S. Em.za Cardinale Raniero Cantalamessa
Alle diciotto, sempre nella basilica cattedrale Santa Madre di Dio, il cardinale Raniero Cantalamessa ha presieduto la messa, animata sempre dal “Coro diocesano”.
La giornata è terminata a mezzanotte con il pellegrinaggio degli ultimi fedeli che si sono recati in Duomo per venerare Sant’Emidio.
di Roberto Cestarelli