don Baldassare: il suo testamento spirituale

Lunedì mattina, nella chiesa Cattedrale, si sono svolte le esequie di don Baldassare Riccitelli, di anni 89, parroco emerito della Cattedrale e Rettore della chiesa di Santa Maria della Carità (la Scopa), già parroco del Duomo dal 1986 al luglio del 2015.

Il rito religioso.

Ai primi banchi della chiesa vi erano il fratello, le sorelle e tutti gli altri parenti. Molti i sacerdoti concelebranti in una chiesa gremita di fedeli, parrocchiani e non, fra i quali il sindaco. Ha presieduto la funzione religiosa il vescovo diocesano Gianpiero Palmieri, affiancato dal cerimoniere monsignor Lino Arcangeli, con ai lati il parroco don Luigi Nardi e don Beniamino Ricciotti, per l’ultimo saluto.

Le attestazioni di stima e di affetto.

La notizia della dipartita si era diffusa, con estrema velocità, attraverso i social fin dalla prima mattina di sabato. I messaggi rimbalzavano di cellulare in cellulare diffondendosi in tutta la città. “Don Baldassare era una persona buona, colta, presente e santa; amava leggere, studiare, stare con i suoi parrocchiani; le sue grandi e profonde omelie ne erano la testimonianza; la nostra comunità parrocchiale ricorda i tantissimi momenti vissuti con lui”. In altre parole, tante attestazioni di stima e di affetto.

L’omelia.

 Nell’omelia, con voce pacata, il vescovo Palmieri ha esordito: “Questa mattina noi affidiamo alle mani del Padre don Baldassare. Un padre di questa comunità parrocchiale e diocesana. È sempre doloroso e bello salutare un padre, perché significa riconoscere in mezzo a noi i segni di questa paternità”. “È evidente la bellezza del ministero sacerdotale, vissuto con passione e dedizione”. Ha poi tratteggiato la figura del defunto ricordando i vari impegni portati avanti, “dando un contributo di idee e di realizzazione fondamentale alla vita di questa comunità diocesana”.

Il testamento spirituale.

“Don Baldassare ci ha lasciato anche un testamento spirituale – ha proseguito l’alto prelato – nel quale, oltre ad aver indicato quali letture leggere, ha evidenziato, sottolineandolo, che ha sempre e intensamente amato il Signore. Il segreto di don Baldassare è stato l’amore per Gesù, l’asse portante della sua vita”. Il testamento termina con “l’affidamento alla misericordia del Signore dato che poteva e doveva fare di più, abbandonandosi al mistero del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

L’omaggio al defunto.

Il rito funebre è stato animato dal coro diocesano diretto da don Francesco Fulvi, impegnato anche all’organo; voce solista don Paolo Simonetti. A fine cerimonia, grande commozione quando la giovane Maria Vittoria Tranquilli, mentre suonava l’organo, ha cantato l’inno a “Maria di Nazareth”, musica e canto che in passato erano particolarmente graditi e richieste da monsignor Riccitelli.

di Roberto Cestarelli

Il testamento spirituale di don Baldassare
Il testamento spirituale di don Baldassare