Passiamo all’altra riva: Convegno nazionale dei Presidenti e degli Assistenti unitari diocesani di AC
a cura di Gianluigi Canistro
Tempo di ripartenze per l’Azione Cattolica che si appresta a vivere il nuovo triennio associativo (2021-2024) con curiosità e intraprendenza attraverso il Convegno dei Presidenti e degli Assistenti unitari diocesani di AC tenutosi dal 29 al 31 ottobre a Roma presso la Domus Mariae.
Ne abbiamo parlato con Mario Del Gatto e Don Andrea Tanchi, rispettivamente Presidente e Assistente diocesani di AC per Ascoli Piceno, chiamati a rappresentare la diocesi al Convegno nazionale.
Qual è lo scopo del convegno? Perché è così importante?
Mario: Quest’anno il convegno è stato l’occasione per la prima riunione in presenza sia per chi ha iniziato sia per chi ha rinnovato il proprio mandato nel 2020 con alla guida il nuovo Presidente nazionale Giuseppe Notarstefano e i membri del Consiglio nazionale, eletti a seguito dell’Assemblea dello scorso aprile (svolta in videoconferenza).
Sono stati inoltre presentanti ufficialmente gli Orientamenti per il triennio, strumento utile per la progettazione diocesana a lungo termine e indicativi sulle priorità da assumere e sui processi da attivare per dare forma a un’AC appassionata.
Don Andrea: Lo scopo del convegno annuale dei presidenti-assistenti è quello di declinare gli orientamenti annuali associativi, anche attraverso i contributi di persone competenti in campo ecclesiale. In particolare, si è riflettuto sul sinodo indetto da Papa Francesco e su come l’AC possa diventare un laboratorio di vera “sinodabilità”.
Come si sono svolte le varie giornate?
Mario e Don Andrea: In linea di massima le giornate si aprivano con la celebrazione della Santa messa, seguita dagli interventi dei vari relatori e da laboratori suddivisi per interesse, coordinati dai responsabili regionali e dai consiglieri nazionali.
Nello specifico vogliamo menzionare l’interessante dibattito di venerdì 29 su Rosario Livatino, aderente di AC che svolse l’attività di Giudice, assassinato dalla mafia nel 1990 e proclamato Beato nel 2021.
Nota di rilievo anche per l’intervista di sabato 30 a S. E. Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo Abate di Modena, Vescovo di Carpi, Vicepresidente della CEI e, da ragazzo e poi da giovane, aderente AC. Tema dell’intervista: “L’Azione Cattolica nel cammino sinodale”.
Ci ha ricordato che, in questo tempo propizio per la Chiesa, l’Azione Cattolica deve aiutare i vescovi a rendere capillare la sinodalità, dare delle opportunità a tutti creando dei luoghi e dei tempi di ascolto.
E non dimentichiamoci della Santa Messa di domenica 30 presieduta da S. E. Mons. Stefano Russo, Segretario Generale della CEI, ex-parroco per la diocesi di Ascoli Piceno, che nella sua omelia, prendendo in prestito il titolo di un celebre film, ci ha ricordato che noi dell’Azione Cattolica non cominciamo mai da zero ma ricominciamo da 3 perché siamo i continuatori “pro tempore” di una storia bellissima e lunghissima.
“Ricominciate dalla preghiera, dall’azione e dal sacrificio. Sono queste 3 cose che vi precedono e che andranno avanti oltre voi, vi portano verso il futuro. Sono questi i vostri testimoni che dovete lasciare a chi arriverà dopo di voi” ha sottolineato Mons. Russo.
Cosa porti a casa per l’AC dopo questa esperienza? Quali sono le tue impressioni dopo l’evento?
Don Andrea: Abbiamo fatto esperienza di una AC che, nonostante la pandemia, è viva e desiderosa, attraverso un vero e concreto stile sinodale, di rendere ancora più bella la nostra chiesa italiana.
Mario: A casa porto innanzitutto volti, nomi e numeri di telefono. Porto la bellezza di aver potuto riabbracciare il caro don Stefano (ops… Mons. Russo) e di aver conosciuto Mons. Castellucci.
Porto la meraviglia di aver scoperto che Giuseppe (il Presidente nazionale) ricorda i nomi di tutti quelli con cui scambia due parole! Porto tanta voglia di bella AC. Porto un po’ di gadget associativi da regalare.
E soprattutto porto la gioia di aver vissuto questi tre giorni con un amico assistente diocesano che davvero sa tessere duraturi legami di vita buona ed ama l’AC e la Chiesa: il nostro don Andrea!