Gli studenti dell‘Isc “don Giussani” di Monticelli a lezione di fiducia. Dopo i loro colleghi dell’istituto comprensivo del Tronto e Valfluvione, gli studenti delle classi prime della secondaria di primo grado di Monticelli si accingono a vivere l’esperienza della Fido-School, un progetto nato quattro anni fa e pensato per le regioni colpite dal sisma del 2016.
«Il progetto è nato dopo il terremoto – spiega Antonio Poli, presidente dell’associazione di promozione sociale Anteas – e sul nostro territorio ha finora toccato le zone di Venarotta, Roccafluvione e Acquasanta, con l’obiettivo di ricostruire la fiducia nel domani, attraverso la creazione di cartoni animati che facessero vedere concretamente cos’è la fiducia. C’è stata poi una pausa obbligata dovuta al Covid, ed ora siamo tornati a collaborare con alcune scuole di Ascoli, in particolare la don Giussani».
La Fido-School approda a Monticelli
Il tour della Fido-School, dunque, continua, e a breve, tra i l6 e il 10 febbraio, farà tappa a Monticelli, grazie alla collaborazione tra l’Isc “Don Giussani”, il Cinecircolo “Don Mauro nel corso tempo”, la parrocchia dei SS. Simone e Giuda,e il patrocinio di comune e diocesi.
«Abbiamo aderito subito – ha affermato la dirigente Francesca Camaiani – sia perché lavorare con la città e con la comunità di Monticelli è per noi un valore aggiunto, sia perché convinti del valore insito nel progetto. Anche la prof.ssa Giammarini si è lasciata coinvolgere senza indugi. Al progetto parteciperanno circa 60-65 ragazzi che, grazie all’accordo con l’amministrazione comunale che ci garantisce trasporto, durante la settimana della creatività si recheranno nei locali della parrocchia dei SS Simone e Giunta. I ragazzi che aderiranno – e già l’adesione è massiva – svolgeranno attività alternative sviluppando la fiducia, la creatività ma anche le competenze digitali. Ringraziamo di questa opportunità».
I ragazzi già al lavoro sul tema da scegliere
«I ragazzi hanno accolto il progetto entusiasticamente – ha affermato la docente Rita Giammarini – anche perché tradizionalmente la scuola di Monticelli partecipa a progetti legati strettamente al territorio. A loro piacerebbe affrontare un tema legato all’ambiente, forse collegato al fiume Tronto, anche se questa scelta non sarà vincolante. Già abbiamo avviato delle riflessioni su questo tema con le colleghe di lettere e durante la settimana nella quale saremo ospiti di don Giampiero saremo accompagnati dai docenti di arte e di musica. Poi ci sarà un evento finale durante il quale restituiremo i risultati a tutta la comunità, anche per condividere questa esperienza con le altre scuole».
Cuore pulsante del progetto è l’associazione Koete. «L’associazione Koete conferisce anima e soprattutto professionalità a tutta l’iniziativa – spiega don Giampiero Cinelli, a nome della parrocchia SS. Simone e Giuda e del Cine Circolo don Mauro nel Corso del Tempo – guidando i ragazzi nella costruzione del cartone animato che sarà poi proiettato nella sala della Comunità della parrocchia».
Il progetto
«Il progetto è longevo, ha sette anni, lo realizziamo in tutta Italia – racconta Francesco Santioli dell’associazione Koete – e nasce a monte di un festival chiamato Cartoon Village. In quell’occasione abbiamo incontrato realtà del terzo settore e con loro ci siamo domandati come mettere le competenze dei nostri artisti (come Mirko Fabbreschi, direttore di Cartoon Network e Rai Gulp, i sonorizzatori e i cantanti di Gumball eccetera) a servizio dei temi da comunicare. La scelta è stata di mettere il lavoro del doppiaggio, della sonorizzazione, del mondo del digital al servizio di un messaggio sociale».
Cosa faranno i ragazzi?
«Durante la cinque giornate di febbraio – continua – i ragazzi attraverso questi artisti e un metodo chiamato “partecipativo” realizzeranno la storia. Il primo giorno costruiranno lo storyboard, cioè una sceneggiatura vera e propria; il giorno dopo si tenterà di lavorare sul doppiaggio, con la scrittura dei testi e l’assegnazione delle battute; il giorno successivo si continuerà con la musica e la sonorizzazione… fino a costruire tutte le parti che uno studio di animazione andrà a mettere insieme per creare un vero e proprio cartone animato. La parte pedagogica interessante, credo, è che in questo progetto i ragazzi riescono a vedere gli strumenti multimediali utilizzati per mandare un messaggio nei quali loro sono attori e non riceventi, e questo ribalta la situazione. I ragazzi, così, in primo luogo si rendono conto che possono non essere solo fruitori, in secondo luogo interiorizzano il messaggio da trasmettere in maniera molto più forte. Costruito il cartone animato, il nostro impegno sarà restituirlo alla comunità e alla scuola».
I docenti
Per l’occasione, giungeranno ad Ascoli, in qualità di docenti, artisti del calibro di Mirko Fabbreschi, Laura Salomone, pianista, autrice e cantante, e Franco Bianco, fondatore dello studio di animazione Matita Animata che ha dato vita, tra le arte cose, alla serie animata di Lupo Alberto. In attesa del prossimo passo – che è ancora un sogno – di realizzare in città una Notte dei Mini Oscar dove presentare e premiare tutti cartoon realizzati durante le esperienze che si sono tenute, finora, in tutta Italia.
di Stefania Mistichelli