Nel corso dell’intervista al vescovo della diocesi di Ascoli Piceno Gianpiero Palmieri andata in onda il 31 agosto su radio Ascoli e disponibile sul canale You-Tube radio Ascoli TV, realizzata da Pina Calisti, il vescovo ha toccato diversi argomenti. Tra questi il significato delle feste emidiane e il ruolo avuto da S. Emidio nella diffusione del Vangelo nel nostro territorio.
Le festività emidiane sono molto sentite dagli ascolani e non solo.
Emidio è stato invocato dal terribile terremoto del 1703 come protettore contro i terremoti, un terremoto che devasta il territorio dell’Italia centrale, ma che miracolosamente salva Ascoli.
In realtà, tutte le raffigurazioni di Sant’Emidio precedenti al 1703 che affondano nel tempo lo raffigurano con in mano il Vangelo; ciò che rende Sant’Emidio particolarmente importante è, dunque, il fatto che ha portato il Vangelo nel nostro territorio. Emidio e i suoi compagni, tutti quanti martirizzati, hanno sentito la bellezza di condividere la fede e hanno trovato un territorio e degli abitanti disponibili ad accoglierlo.
Il Vangelo ha affascinato i Piceni, che hanno trovato qualcosa di bello e di grande a cui aderire e che hanno gradualmente scelto di partecipare alla comunità cristiana. Portando il Vangelo, Emidio ha segnato il nostro territorio diffondendo una cultura fatta di tolleranza, di solidarietà, di prossimità gli uni agli altri, di coesione sociale, di dignità delle persone, di superamento a tutti i costi dei conflitti per la ricerca del bene comune.
Gli ascolani sentono questa ricchissima tradizione e la Quintana nasce a proprio per festeggiare il suo patrono S. Emidio.