Non fermeranno la pace: i bambini in piazza per il presidio a Spinetoli
Sul terrazzo del municipio di Spinetoli, vicino alle bandiere italiana ed europea, ora sventola la bandiera della pace.
Con questo gesto pieno di significato e di emozione si è concluso l’intenso pomeriggio in Piazza Leopardi, sabato 12 marzo, per il presidio organizzato dall’amministrazione comunale di concerto con le comunità ecclesiali e l’Istituto Comprensivo di Spinetoli.
Tante le persone desiderose di manifestare come segno di vicinanza ai popoli coinvolti nel dramma della guerra, in particolare quella scoppiata negli ultimi giorni tra Russia e Ucraina.
I bambini protagonisti della piazza
Tante le voci che si sono levate a favore della pace. Quelle più commoventi sono state quelle dei bambini che hanno letto poesie, brani d’autore e soprattutto composizioni originali preparate a scuola per l’occasione: l’autenticità di pensieri limpidi e semplici è arrivata dritta al cuore.
Don Giorgio Del Vecchio, parroco di San Pio X e Spinetoli ha animato la manifestazione intervallando riflessioni profonde a canzoni e girotondi, coinvolgendo grandi e piccini al grido «Non riusciranno a fermare la pace!».
Manifestazione all’insegna del dialogo e dell’accoglienza delle diversità
I parroci delle Parrocchie del comune – la parrocchia di San Paolo, quella di San Pio X e quella di Spinetoli – insieme alla Comunità dehoniana del Santuario Cuore Immacolato di Maria, erano presenti in piazza, uniti in questo presidio interreligioso e aconfessionale al quale ha partecipato anche Nazzareno Quinzi, referente nominato dal Prefetto della Commissione ecumenica della Diocesi e soprattutto referente delle comunità religiose del Piceno.
Come sottolineato dalla comunicazione inviata dal dirigente scolastico Paolo Mauriello alle famiglie, e ribadito in piazza dal vice Alessio Alessandrini, il raduno è stato un momento speciale di solidarietà verso il popolo ucraino e di educazione alla pace, al rispetto dell’altro e all’accoglienza.
I piccoli “hanno intervistato” anche i primi cittadini intervenuti: Alessandro Luciani del comune ospitante, Graziano Fanesi di Castorano e Luigi Massa di Offida. Unanime il pensiero dei sindaci per sostenere lo spirito d’accoglienza e la concreta solidarietà per tutti i bisognosi e i migranti, non solo per gli ucraini.
Toccante è stato ascoltare la voce spezzata d’emozione di una signora ucraina che vive a Monsampolo da 15 anni: da poche ore ha rivisto la nuora e i nipotini arrivati in Vallata. Gli uomini, figlio e marito, sono rimasti in Ucraina a combattere sotto i bombardamenti.
In piazza le note dell’inno nazionale ucraino hanno creato un’ondata d’emozione.
Imparare dagli errori per non ripeterli
«Bisogna prestare attenzione a questi eventi – commenta don Basilio Marchei della parrocchia di San Paolo a Pagliare del Tronto – e considerare che nel nostro Paese siamo vissuti per grazia di Dio un lungo periodo sereno. Un momento in cui c’è stata crescita e benessere, in cui abbiamo inseguito l’innovazione e sono stati raggiunti tanti traguardi. Abbiamo abbellito e accresciuto le nostre città, aumentato le fabbriche e creato lavoro. Io sono nato tanti anni fa – racconta al nostro quotidiano online, poche ore prima dell’inizio della manifestazione, l’energico don Basilio che ha 84 anni – e quando ero piccolo ho visto cos’era la guerra, la distruzione. Non avevamo niente da mangiare e morivano tanti bambini. Morivano sotto le bombe e li ho visti con i miei occhi. Non dobbiamo tornare a quella situazione, non deve esistere in nessuna parte del mondo. La pace voluta da Gesù è la cosa più bella. Chiediamola con insistenza».
Chiamata alla pace, non alle armi
La macchina organizzativa del presidio è partita subito: «Dopo lo scoppio della guerra siamo rimasti attoniti guardando le immagini che arrivavano dai territori colpiti – dichiara l’assessore Germana Gagliardi di Spinetoli – ma subito si è levata la condanna della guerra e i cittadini si sono dati da fare per manifestare. Originariamente voleva essere una marcia che partisse da Spinetoli e giungesse a Pagliare del Tronto, ma essendo in zona gialla non è stato possibile fare manifestazioni dinamiche. Abbiamo invitato tutta la cittadinanza a partecipare a questo presidio. Non si tratta di capire chi vince la guerra: a vincere deve essere solo la pace e non solo in Ucraina, ma in ogni luogo in cui è in corso un conflitto».
di Francesca Gironelli