Nascono nella Vallata del Tronto le “Cittadelle della Gioia”, punti territoriali dove famiglie o singoli in difficoltà potranno trovare ascolto e sostegno, economico e non solo.

Il progetto

Il progetto FA.re RE.te nasce dall’esperienza dell’associazione Kairos e di una rete di partner che ben conoscono i propri territori, che spaziano da Castel di lama a Colli del Tronto a Castorano a Spinetoli, Monsampolo del Tronto e Monteprandone: l’associazione Madre Teresa di Calcutta onlus, Gocce di Carità, il patronato Cisl, l’APS L’Altro, le cooperative NuovaRicerca.AgenziaRes e Ama Aquilone.

L’importanza di fare rete

«Unire le forze – ha detto il vescovo delle diocesi di Ascoli e di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto Gianpiero Palmieri – ci permette di agire in modo più significativo sul territorio. I dati che abbiamo come Caritas riproducono una foto preoccupante. Nelle nostre strutture arrivano tante persone, spesso anche coloro che non vanno nelle sedi istituzionali per vergogna. Se il rapporto Caritas del 2019, infatti, parlava di “equilibristi della povertà”, cioè di situazioni così instabili da temere qualsiasi scossone – e purtroppo dopo c’è stato il Covid – nel rapporto del 2022, intitolato “L’anello debole”, si usa l’espressione “pavimenti appiccicosi” per indicare passati difficili da cui è sempre più difficile riscattarsi. Il malessere è tangibile e profondo e a che fare con i motivi del vivere, cosa che incide sul macro-fenomeno della denatalità. È, dunque, sempre più importante fare rete, per ridare slancio e fiducia a chi vive in questo territorio, con un lavoro educativo che deve accompagnare quello sociale, proprio per rieducare al gusto del vivere».

Le cittadelle della Gioia

A Monsampolo del Tronto, nella sede di Kairos, a Monteprandone, nella sede dell’associazione Madre Teresa di Calcutta e a Colli del Tronto, presso Gocce di Carità, grazie al progetto Fa.re RE.te, realizzato grazie al contributo della fondazione Carisap, sarà possibile offrire cibo e prodotti per l’igiene e la prima infanzia, sostegno economico, consulenze psicologiche e di orientamento al lavoro, assistenza finanziaria, ricerca di alloggio e assistenza per le pratiche amministrative e legali alle persone che si trovano in situazione di precarietà. Anche gli ATS 21 e23 potranno inviare persone in tali spazi ed indirizzarli agli operatori dei vari servizi.

L’associazione Kairos

«Kairos nasce nel 2015 – spiega la presidente Simonetta Sgariglia – da una richiesta del nostro parroco di rispondere ad una chiamata della Caritas diocesana. Noi ci siamo subito adoperate e, vedendo le necessità incombenti tra le famiglie, abbiamo cercato di ascoltarle e stare loro vicine. Oggi abbiamo trecentotrentanove famiglie iscritte, ogni settimana ne passano da noi un centinaio. Con questa progettualità, adesso, potremo dare risposte più idonee e più concrete alle disparate richieste. Infatti, il parco alimentare è spesso una sorta di “esca”. Da lì, infatti, si apre un mondo di necessità che vanno molto oltre alle esigenze alimentari. Nei tre punti della Vallata, cercheremo di andare incontro alle situazioni difficili nella Vallata, molto diverse rispetto ai grandi poli di Ascoli e San Benedetto: qui tocchiamo con mano una povertà che cresce in modo esponenziale».

Tanti i servizi erogati

Su Kairos, quindi, ci sarà il punto di Ascoli gestito da APS l’Altro, il Pronto Soccorso Psicologico, che prenderà in carico le situazioni che si presenteranno. L’Agenzia Res farà formazione e ricollocamento lavorativo, come anche Ama Aquilone che offrirà anche supporto alle persone in cerca di alloggio. Il Patronato Cisl supporterà la rete con il servizio legale, il disbrigo delle pratiche amministrative e la consulenza e assistenza finanziaria.

Il sostegno alla salute

«All’interno di questa progettualità – ha continuato la presidente di Kairos – stiamo realizzando il “CUP della solidarietà”, per rispondere alle famiglie che non hanno la possibilità di curarsi. In pratica, ci siamo fatti carico di convenzioni con centri medici per fare visite diagnostiche a prezzi calmierati, ma anche con centri analisi e farmacie. Dobbiamo ringraziare poi le Caritas di Ascoli e San Benedetto che mettono a disposizione le cure odontoiatriche».

Il contributo della fondazione Carisap

La fondazione Carisap ha deciso di sostenere questa progettualità con un contributo di 130 mila euro. «Il nome FAre REte rende veramente l’idea del progetto – afferma Donatella Rossi Brunori – perché rende l’idea delle sinergie e delle collaborazioni che nascono, specialmente in un territorio di confine. Penso che la fondazione abbia fatto centro a dare questa somma a queste realtà che operano tutti i giorni per far fronte a tutte le povertà che emergono sul territorio».

di Stefania Mistichelli