Le Caritas diocesane delle Marche sono state tutte impegnate nell’accoglienza del gruppo di ragazzi ucraini minorenni che ha raggiunto la regione sotto il coordinamento della Caritas Italiana, nell’ambito delle iniziative del cardinale Zuppi nel suo tentativo di aprire piste di pace e di sollievo dalle sofferenze delle popolazioni in guerra.
Dopo un lungo viaggio di oltre 60 ore, i ragazzi sono arrivati, accompagnati da adulti di famiglie ucraine affidatarie, ed hanno raggiunto l’Oasi di Carpineto nella serata di sabato 12 agosto per lasciare la città domenica 20 agosto. Una bella storia di accoglienza con tante storie dentro, come sempre si direbbe, ma stavolta le singole storie personali dicono di guerra, sofferenza, lutti, di brutte esperienze di vita tanto precoci.
L’accoglienza al di là delle parole
Sono stati condivisi lacrime, sorrisi e quegli sguardi che non hanno bisogno di traduttori, sguardi in cui rispecchiava la gioia di accogliere e quella di essere accolti in un intreccio di solidarietà e desiderio di pace. E così è stato meno difficile, nonostante un’abissale differenza linguistica, ritrovarsi a “parlare” con i traduttori on line o con la preziosa mediazione degli ucraini già presenti sul territorio e divenuti facilitatori di familiarità e simpatia. Davvero un’esperienza che ha traferito dalle preoccupazioni logistiche alla cura dei rapporti personali un incontro indimenticabile per la comunità diocesana, sia per i giovani che per gli adulti che si sono posti a servizio delle esigenze che un’ospitalità così protratta poneva, specie nella settimana più “festiva” dell’anno.
Le diocesi di Ascoli e di San Benedetto insieme
Così, nel salire a Carpineto con un bell’avvicendamento per i servizi alla mensa, alla cucina e nell’animazione è stata idealmente rappresentata tutta la comunità diocesana, con una bella integrazione tra le Caritas diocesane di Ascoli e San Benedetto insieme per offrire il mare e la spiaggia, qualche servizio comune e l’animazione di alcune serate nel dopo cena a Carpineto.
La festa mariana dell’Assunzione di Maria in Cielo è stata la spinta per una preghiera ecumenica per chiedere il dono della Pace, preghiera presieduta dal Vescovo Gianpiero all’altare della Madonna della Pace nella chiesa di Sant’Agostino ad Ascoli Piceno. Un momento forte, centrale, commovente in cui quello che non hanno potuto insieme dire le lingue lo hanno fatto i cuori, con una partecipazione profonda tanto quanto il desiderio di pace. Per la diocesi è stato un ritorno a quell’altare, ai piedi della Madonna della Pace dove, in una chiesa gremita, si ritrovò per unirsi alla preghiera di Papa Francesco nel giorno della consacrazione al Cuore Immacolato di Maria di Russia ed Ucraina.
Tante le attività condivise
Un programma intenso di attività ha caratterizzato tutti i giorni di presenza del gruppo che trascorrerà fino al 26 agosto gli ultimi giorni in Italia ospiti delle Caritas di Macerata e di Fermo, per fare rientro in Ucraina in tempo per l’avvio dell’anno scolastico. Loreto è stata una sorpresa indimenticabile per tutti e grazie alla Caritas di Loreto il gruppo è stato accolto tutto insieme nella Santa Casa per un momento di preghiera molto toccante.
Nella bella storia dell’accoglienza, sono state tante le collaborazioni ed i sostegni manifestati in tante forme ma con la stessa intensità e delicatezza (vedi link).
I saluti
Alla partenza del gruppo le lacrime sono aumentate sia nel pullman sia a terra, mentre ci si salutava continuando a fare esercizi di lingua per dire l’unica espressione andata a memoria per salutarsi: Добрий ранок (pron. Dobryy ranok) ovvero buongiorno in attesa di dire il prima possibile alla pace: Добрий ранок, buongiorno pace, finalmente sei arrivata.
di Giorgio Rocchi