Le celebrazioni della Settimana Santa in Cattedrale
La Settimana Santa, cominciata la Domenica delle Palme, in Cattedrale entra nel vivo Giovedì Santo alle 10, con la Messa del Crisma. Nel pomeriggio, alle 18.30, si terrà la Solenne Messa in Coena Domini, seguita alle 21 dalla Veglia Eucaristica.
Venerdì Santo alle 18.30 si terrà la Celebrazione della Passione del Signore, mentre sabato alle 22 comincerà la Solenne Veglia Pasquale con il Battesimo degli adulti.
La Domenica di Pasqua alle 11 si terrà la Solenne Pontificale.
La veglia pasquale in diretta su radio Ascoli TV e Vera TV
Queste le celebrazioni della Cattedrale, che saranno tutte presiedute dal Vescovo Mons. Gianpiero Palmieri. In particolare, la Veglia Pasquale, com’è stato per la Domenica delle Palme, sarà trasmessa in diretta streaming sul canale You-Tube di radio Ascoli TV e in diretta sul canale 11 del Digitale Terrestre Vera TV.
Nel frattempo, il Vescovo Gianpiero ha diffuso il suo messaggio pasquale, che prende le mosse dalle parole del Buon Ladrone.
Mentre gli altri evangelisti ricordano solo la provocazione rivolta a Gesù da coloro che sono stati crocifissi con lui (“Se tu sei il Figlio di Dio, salva te stesso e anche noi!”), Luca distingue tra un ladrone e l’altro. Disma chiede la salvezza in un modo diverso, con una fede e un abbandono che commuove.
Si può essere sprofondati così nel male, come Disma, da convincersi di non meritare più di vivere: “Noi giustamente” siamo condannati a morte “perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni”. Chi dice così, si è affacciato sull’abisso della propria vita e ne ha provato solo disgusto, fino ad arrivare ad accettare il verdetto della propria condanna: è un bene per tutti che io muoia, perché è troppo grande il peso del male che ho commesso.
Questa consapevolezza ci rivela che Disma sta vivendo “con il cuore all’ inferno”, preso da un senso di colpa che lacera e annienta.
L’annuncio di Gesù a Disma
A Disma Gesù annuncia che non vuole entrare nel suo regno, nel paradiso, senza di lui. Perché Dio non si dimentica di nessuno dei suoi figli: soprattutto se stanno “con il cuore all’inferno”. Egli scende nei nostri inferi tenendoci per mano, saldamente nella sua mano, per riportarci alla superficie, alla luce, alla vita.
Entrare con il cuore all’inferno si può solo con il Signore accanto
Si entra “con il cuore all’inferno” solo con il Signore, con la nostra mano saldamente unita alla sua. Consapevoli che Lui non smette mai di ricordarsi di noi, scendiamo nelle situazioni più dolorose e faticose senza perdere la speranza. Allora l’inferno non è più l’inferno. Con Lui l’inferno si dissolve. Come dice Jacopo, il santo folle del film “La ballata dei gusci infranti” (film ambientato nei nostri territori devastati dal terremoto) l’inferno diventa il primo passo della strada che porta al paradiso.
Il messaggio integrale è disponibile qui.