Domenica scorsa si è celebrata la festa del Santissimo Crocifisso dell’Icona
La festa del Santissimo Crocifisso dell’Icona è una delle feste popolari che si svolge nella nostra città, nel quartiere di Porta Romana, ogni prima domenica di luglio.
È un evento religioso in onore di Cristo Crocifisso, la cui devozione nella cittadina si collega ad un antico crocifisso ligneo che raffigura il Cristo morente, con gli occhi ancora aperti e le labbra atteggiate a suprema preghiera. Una bella scultura di scuola veneziana, probabilmente ordinata da qualche fedele che ne fece omaggio alla chiesa.
Per il secondo anno consecutivo, causa la pandemia, il Santissimo Crocifisso rimane all’interno della chiesa della Madonna del Buon Consiglio. Dal quattro giugno al tre luglio, i fedeli possono venerarlo. Infatti c’è uno specifico programma che prevede la recita della coroncina, messe sia la mattina sia la sera. Inoltre le omelie sono predicate da don Francesco Simeoni e don Amedeo Matalucci. Ed infine ogni venerdì c’è la Via Crucis.
Il programma
Domenica scorsa, giorno della festa, nella chiesa della Madonna del Buon Consiglio, si sono celebrate numerose messe dai presbiteri don Francesco Simeoni, don Beniamino Ricciotti, mons. Emidio Rossi e don Amedeo Matalucci.
Inoltre, alle ore 21,00, nell’area dell’ex Tirassegno, il vescovo Domenico Pompili, Amministratore Apostolico della diocesi di Ascoli, ha presieduto la Santa Messa. Concelebranti il parroco don Beniamino Ricciotti e mons. Lino Arcangeli. Tutto si è svolto nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone.
L’omelia del vescovo
L’inizio dell’omelia parla di un rozzo graffito dell’epoca romana che mostra un uomo, crocifisso con la testa d’asino e con sotto la scritta: “Alessameno adora il suo Dio”.
“Per capire lo sconcerto che il mondo pagano registrò davanti alla fede cristiana – spiega l’alto prelato – occorre ripartire da questa caricatura perché il Dio di Gesù Cristo sulla croce, apparve a tutti come un messia sconfitto, che suscitava ilarità e commiserazione”.
Il vescovo si sofferma poi sulla pagina del Vangelo di Marco evidenziando come Gesù fosse un messia diverso da come se l’aspettavano gli stessi ebrei. Di come fu accolto e poi rifiutato dai suoi.
Una pagina che non ci vuole solo raccontare delle difficoltà di Gesù nel suo paese, ma è soprattutto la conferma di come l’uomo di oggi si comporta dinanzi a Dio.
Il parroco don Beniamino Ricciotti
“Neanche quest’anno – ha evidenziato il parroco don Beniamino – l’effige del SS Crocifisso dell’Icona è stata portata in processione per le vie della città. A suo tempo ho informato i fedeli facendo presente che non sarebbe stato possibile portare in processione la Croce, tanto cara agli ascolani, a causa dei decreti governativi di contenimento della pandemia; folla e assembramenti sarebbero stati inevitabili”.
Al termine della messa – aggiunge don Beniamino – in sostituzione della tradizionale processione, si recitano, ai piedi del crocifisso portato per l’occasione nell’area ex Tirassegno, preghiere unite a delle riflessioni con omelia.
In seguito, il vescovo Domenico Pompili ha impartito la solenne benedizione.
di Roberto Cestarelli