Sul numero speciale de La Vita Picena realizzato dagli uffici di comunicazione sociale delle Diocesi di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto Ripatransone Montalto, sono uscite le interviste a diversi sindaci del territorio, tra cui Matteo Terrani, primo cittadino di Folignano.
Riproponiamo qui l’articolo di Veruska Cestarelli.
Matteo Terrani è stato rieletto Sindaco con il 62,59 % delle preferenze. E’ il primo cittadino più giovane del Piceno.
Com’è andata la campagna elettorale e quali le priorità da affrontare nei prossimi anni?
È stata una tornata elettorale molto dura e faticosa. Sono stati giorni molto complessi ma abbiamo portato a casa un ottimo risultato di cui siamo ampiamente soddisfatti. Un consenso che però porta con sé anche grandi responsabilità verso cittadini che chiedono servizi e hanno una aspettativa molto alta rispetto alla nostra azione politica. Ci aspetta un grande lavoro per rispondere alle sfide che il territorio deve affrontare. Abbiamo diciannove milioni, già finanziati, per realizzare tante opere pubbliche nei prossimi cinque anni. Mi riferisco all’asilo nido, al centro per la famiglia, le scuole, il nuovo teatro. Si tratta di un progetto ambizioso e concreto di cose che andremo a mettere in piedi per dare nuovo slancio a tutto il Comune. Il nostro territorio è molto ampio e diversificato diviso in varie frazioni, che cercheremo di collegare sempre di più mettendo a sistema tutta una serie di servizi.
Come vede il tessuto sociale ed economico e quali sono le problematiche più urgenti ancora da risolvere?
I dati sulla povertà parlano di una situazione allarmante. Ci sono persone che purtroppo non riescono ad avere una vita dignitosa. Nel nostro territorio la crisi economica e poi la pandemia hanno colpito duramente e fiaccato il tessuto sociale. Abbiamo da sempre un rapporto molto stretto con le parrocchie, la Caritas e le realtà associative. E in questi anni abbiamo implementato le attività dei servizi sociali, perché crediamo che sia fondamentale avere un rapporto e una conoscenza con il territorio che sia diretta e che ci permetta di conoscere bene tutte le situazioni di fragilità e disagio. Abbiamo realizzato tutta una serie di azioni concrete come i buoni alimentari, il sostegno economico per pagare gli affitti e le utenze. Abbiamo investito ancora con un bando che sostiene le attività produttive e dal 2015 abbiamo messo in campo con Folignano Lavoro risorse per incentivare le assunzioni. Poi c’è tutto quello che abbiamo messo in campo per sostenere le persone in condizione di disabilità politiche sociali. Avere una società più inclusiva non è solo doveroso ma necessario per tenere insieme una comunità.
Quanto è importante la collaborazione tra le istituzioni, la diocesi e le parrocchie?
Il ruolo delle parrocchie nel nostro territorio è fondamentale perché possono arrivare direttamente alle persone intercettando situazioni di disagio. Molte persone infatti, non si rivolgono direttamente ai servizi sociali per paura e vergogna. Invece attraverso i sacerdoti o altri fedeli situazioni di criticità possono uscire fuori. In questi anni parroci e Caritas sono stati vero ponte di collegamento per far emergere situazioni di disagio sociale ed economico ed interagire con il Comune. Questo tipo di collaborazione è fondamentale per far si che situazioni di difficoltà vengano alla luce e siano affrontate nei tempi giusti per garantire una risposta immediata. Il ruolo dei corpi intermedi è fondamentale per creare collegare il cittadino e chi eroga i servizi.
Un commento e un augurio sull’unificazione tra le Diocesi di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, Ripatransone e Montalto.
Ho avuto modo di conoscere il nostro Vescovo, ed è un figura carismatica e preziosa per tutta la nostra comunità. Svolge un ruolo pastorale molto importante e sono certo che possa affrontare questa unificazione. E’ un grande cambiamento e questo comporta l’aumento di responsabilità da parte di tutti, ma sono certo che i fedeli saranno gioiosi di accogliere una figura di grande spessore che sarà in grado di guidare tutti. Purtroppo le figure di riferimento anche nella Chiesa sono sempre meno e quindi è necessario pensare ad una nuova forma di organizzazione. Non possiamo fermare il vento con le mani, quindi nella preghiera e con fede tutta la comunità sarà pronta per continuare a camminare insieme al Vescovo Palmieri.
di Veruska Cestarelli