Il 12 luglio nella Chiesa dell’Immacolata delle Suore Pie Operaie dell’Immacolata di Ascoli Piceno, si è svolta una solenne concelebrazione per ricordare il venerabile Francesco Antonio Marcucci nell’anniversario della sua morte.
Sua Ecc.za mons. Domenico Pompili nell’omelia ha ricordato l’opera coraggiosa del Marcucci. Nonostante le censure del tempo, fonda una scuola femminile nella città di Ascoli che lascia un segno nella storia.
La santa messa ha visto la partecipazione di vari fedeli e dalle autorità cittadine; al termine è stata rivolta a Dio la preghiera per la beatificazione del Vescovo Marcucci. Non è mancato il pranzo per i sacerdoti, il coro e vari amici e collaboratori della congregazione.
Benedizione dello slargo Marcucci
Alle ore 18,00 dello stesso giorno, la città ha onorato il venerabile Marcucci nello Slargo di Via Ceci che l’amministrazione comunale di Ascoli Piceno gli ha dedicato. Erano presenti sua Ecc. za mons. Domenico Pompili, una bella rappresentanza di sacerdoti, il Sindaco Marco Fioravanti, il vice sindaco Gianni Silvestri, gli assessori Brugni e Ferretti e altri rappresentanti dell’amministrazione comunale, l’artista Giuliano Giuliani, il prof. Stefano Papetti, tante suore e vari cittadini.
Suor Maria Paola Giobbi, che da anni segue i lavori dello Slargo, ha ringraziato a nome di tutti il Sindaco per la felice sistemazione del luogo, inaugurato il 12 luglio del 2016 dal Sindaco Guido Castelli con la benedizione del busto bronzeo del Venerabile, opera dell’ascolano Nazzareno Ferretti, residente a Milano. Questo luogo, crocevia di incontri e di interessi, è un’oasi di meditazione e di preghiera. “Uno slargo di cultura” ha detto il Vescovo Pompili, un’occasione per i cittadini e i tanti visitatori a sostare davanti all’immagine del venerabile Marcucci, a conoscerlo meglio, a invocarlo e a riposare nella panchina artistica realizzata dallo scultore Giuliano Giuliani, che ha voluto sullo schienale della stessa i Monti Sibillini che il Venerabile ha visto dalla sua casa Natale a Force.
Inoltre, ha sottolineato Giuliani, la montagna è il simbolo del cammino umano verso il cielo e l’infinito. Anche il materiale usato, il travertino delle cave del territorio è il simbolo del percorso del bene che siamo chiamati a compiere. Un percorso forse duro, ma possibile con l’aiuto di Dio dell’Immacolata e del venerabile Marcucci.