Anche la Diocesi di Ascoli Piceno, attraverso la Caritas diocesana, aderisce alla Colletta nazionale promossa da Caritas italiana a favore delle popolazioni colpite dal conflitto mediorientale mobilitando tutte le parrocchie.
Papa Francesco ha supplicato “che cessino le operazioni militari, con il loro spaventoso seguito di vittime civili innocenti, e che si ponga rimedio alla disperata situazione umanitaria aprendo all’arrivo degli aiuti. Non si continui ad alimentare violenza e odio, ma si avvii a soluzione la questione palestinese, attraverso un dialogo sincero e perseverante tra le Parti, sostenuto da una forte volontà politica e dall’appoggio della comunità internazionale. Fratelli e sorelle, preghiamo per la pace in Palestina e in Israele” (Papa Francesco)
Il conflitto in Terra Santa ha raggiunto proporzioni immani, generando tensioni elevate in tutta la regione mediorientale, con episodi bellici e terroristici che coinvolgono anche Siria, Iran e il Golfo di Aden.
Dinanzi a questa tragedia, su proposta di Caritas Italiana, la Presidenza della CEI ha deciso di indire una colletta nazionale, programmata in tutte le chiese italiane per domenica 18 febbraio 2024 (I di Quaresima).
Questa iniziativa rappresenta un concreto segno di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti alle necessità, sia materiali che spirituali, delle popolazioni colpite. Al contempo, costituirà un’importante occasione di sensibilizzazione e animazione delle comunità parrocchiali.
Le vittime del conflitto sono oltre ventottomila (di cui il 70% donne e bambini), in una terribile ed orrenda “contabilità” che si aggiorna giorno dopo giorno. La popolazione di Gaza è ridotta allo stremo e mentre prosegue l’assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza, ha preso il via anche il sostegno economico alla popolazione di tutte le zone del conflitto.
Oltre alla risposta all’emergenza, l’impegno di Caritas Italiana si concretizza nei territori palestinesi e israeliani in progetti di pace e riconciliazione: c’è bisogno di dialogo e di confronto per costruire una pace duratura giusta in una terra che si trova in stato di conflitto da oltre 70 anni.
La crisi umanitaria a Gaza è fuori controllo, con condizioni terribili per la quasi totalità della popolazione. Circa 1,9 milioni di persone a Gaza, ovvero quasi l’85% della popolazione, sono sfollate. Di queste circa 1,2 milioni sono accolte presso 151 centri delle Nazioni Unite (UNRWA). I centri di accoglienza sono sovraffollati e in condizioni igienico-sanitarie deplorevoli, con un disperato bisogno di cibo, acqua, riparo, salute e protezione.
Di fronte a bisogni umanitari per la sanità, la sicurezza alimentare, l’accesso all’acqua, l’educazione sono stati subito attivati interventi di emergenza, compatibili con il difficile quadro bellico delle zone interessate dal conflitto.
Da gennaio è iniziata la seconda fase del piano di intervento che prevede aiuti non solo nella Striscia di Gaza ma anche negli altri Territori Palestinesi Occupati, Cisgiordania e Gerusalemme Est. Il progetto si concentrerà sull’offerta di servizi medici, il sostegno alla salute mentale e la distribuzione di buoni acquisto, che consentiranno ai beneficiari di coprire i loro bisogni essenziali, qualunque essi siano (cibo, affitto o beni di prima necessità).
Al link “Terra Santa Ferita – solidarietà e pace” del sito di Caritas Italiana sono disponibili materiali ed aggiornamenti sulla situazione e gli interventi attivati.
Nella locandina diocesana sono riportati i principali interventi che, attraverso Caritas Italiana, Caritas Gerusalemme e Caritas Internazionale, si stanno attivando.
La raccolta è operativa in ogni parrocchia oppure direttamente versando il proprio contributo alla Caritas diocesana Ascoli Piceno (IBAN IT11O0306909606100000078266) che provvederà, entro il 21 marzo a “girare” a Caritas italiana l’intera raccolta diocesana.