La povertà, si sa, non conosce ferie e così, mentre tanti erano in vacanza, al PAS i servizi non si sono arrestati.
Zarepta
I volontari della mensa Zarepta sono rimasti nei loro “ranghi” per tutto il mese di agosto, erogando i pasti a chi altrimenti, purtroppo, non mangerebbe. Il “dar da mangiare agli affamati”, è un gesto presente in tante culture e in alcune religioni è collegato all’importante pratica dell’ospitalità. Sfamare è un qualcosa che interroga profondamente la coscienza di un cristiano che, a partire dalla parabola del ricco Epulone, non può rimanere indifferente a chi chiede del cibo. Questo proprio perché il mangiare è direttamente ed immediatamente connesso con il vivere.
I volontari di Zarepta hanno continuato a rendere un servizio encomiabile e gli ospiti che quotidianamente si rivolgono alla mensa. Questi hanno un luogo certo, in cui vengono accolti non solo con un pasto completo, ma con rispetto, con un sorriso, con calore umano. Arrivano qui alle 8 di mattina per consumare la colazione, godono dell’ombra e delle panchine, scambiano qualche parola e nel frattempo prenotano il pranzo.
Nell’osservanza di tutte le norme, chi accede alla mensa può scegliere se sedersi dentro i locali, mostrando la Certificazione Verde COVID 19 (il cosiddetto “Green Pass”); oppure, se non si è vaccinati, si può consumare il pasto nell’area adiacente l’edificio del PAS, sotto una bella struttura che permette di essere seduti, a distanza, all’aperto, ma al contempo, anche al riparo dalle eventuali intemperie della bella stagione. Nel caso di particolari esigenze, gli utenti della Zarepta, possono richiedere la preparazione dei pasti da asporto: pensiamo alle famiglie che chiedono aiuto, che una casa ce l’hanno e magari potrebbero sentirsi in imbarazzo.
Centro di ascolto, Emporio della carità e diurno
La pandemia ha scatenato nuove povertà e coloro che accedono ai servizi sono, per la maggior parte, persone del luogo, oltre ad alcuni extracomunitari. Il problema della carenza alimentare non riguarda solo i senzatetto ma anche tante famiglie senza lavoro o con scarsissime entrate. Ad esse va incontro anche l’Emporio della Carità “Madonna delle Grazie”, che pure non ha conosciuto sosta durante la stagione estiva. Sono arrivati ad essere circa trecento i nuclei familiari che attualmente usufruiscono di questo servizio.
All’Emporio, le famiglie riescono a trovare anche carne, pesce, frutta e verdura, alimenti senza i quali, soprattutto i bambini, gli anziani ed i malati, andrebbero incontro a situazioni di vera e propria malnutrizione. Al PAS dunque, tutto è proseguito, come il centro di ascolto della Caritas Diocesana e il cosiddetto “diurno”. Alcuni volontari hanno presidiato la lavanderia e le docce, permettendo l’accesso a chi ne avesse bisogno, scansionando gli appuntamenti per il rispetto delle normative anti contagio COVID 19. Inoltre, il nuovo servizio di barberia, offerto a chi non può permetterselo, ha registrato la media di 6 presenze settimanali: davvero non poche.
A cura di Anita Gasparrini