Riflessioni in stile sinodale dei delegati regionali della Pastorale Sociale e del Lavoro che hanno vissuto l’esperienza del Seminario Nazionale di Chiavari 10-13 Marzo 2022 sul tema: Ecologia integrale e sinodalità.
Don Giuseppe Capecci Direttore Pastorale Sociale e del Lavoro Diocesi di Ascoli Piceno
Dopo l’esperienza fatta della Settimana Sociale di Taranto a Novembre 2021 davvero intensa e partecipata con passione evangelica di una comunità ecclesiale in uscita ci siamo ritrovati in questi giorni a Chiavari per riflettere sull’Ecologia Integrale e sinodalità.
La tematica centrale è stata quella che ci chiede Papa Francesco che si pone obbiettivi alti in tutti i campi della società da quello politico, alla nuova economia. Il tutto da far ripensare soprattutto al mondo giovanile, ad una ecologia integrale dove il vero vivere da fratelli riporti l’uomo ad una relazione di ascolto e attenzione alla natura da cui è generato e che a sua volta genera armonia nella vita. Con uno schema chiaro ed intenso si apre un nuovo cammino per la società umana in grande difficoltà, mentre combatte ancora contro una pandemia che ha improvvisamente posto davanti a sè una realtà di fragilità dell’uomo. Impegnati da tutta Italia ad elaborare questo progetto profetico che è partito da Taranto con un percorso sinodale di tutta la Chiesa che ci pone in ascolto interno e verso l’esterno.
Anna Rossi Direttore Pastorale Sociale e del Lavoro Diocesi di Fermo
Voglio ringraziare la Chiesa per averci dato, ancora una volta, la possibilità di ricercare nella nostra vita la presenza di Dio, ancora una voltadi riappropiarci della nostra identità per poter camminare verso nuovi orizzonti che il Padre ci indicherà. Con questo sentimento e consapevolezza stiamo tornando nelle nostre chiese locali. Non dimentichiamo “gli ostacoli” che anche dopo la Settimana Sociale di Taranto, hanno depresso il nostro compito di camminare insieme tra le strade delle nostre comunità.
La frammentarietà, la struttura piramidale della nostra chiesa in cui troppe volte ci si sente soli, la consapevolezza della necessità di dare ai giovani la cura e lo spazio per conoscere ed esprimere I doni che hanno ricevuto fin dal battesimo e non riuscire a promuovere un processo sinodale che ci aiuti ad incontrarli (perchè non è vero che non ci sono, spesso non ci accorgiamo di loro anche se camminano con noi), la difficoltà di essere trama tra I nodi intricate delle nostre comunità intessute di povertà, di disorientamento e la consapevolezza che solo insieme come Abramo e la sua comunità possiamo essere generative.
Ma il sentimento e la forza che, ci portiamo via da Chiavari ci è data dalla rinnovata consapevolezza di aver vissuto in piena sinodalità, di averne goduto un forte ristoro spirituale, di aver imparato un metodo, non astratto, ma pieno di sostanza e di essere pronti a ripartire.
Franco Veccia direttore Pastorale Sociale e del Lavoro San Benedetto del Tronto
E’ stata una grande e concreta esperienza di esercizio di sinodalità. Tutte le comunità diocesane della pastorale sociale e del lavoro nella libera e ricca diversità dei suoi membri, è stata chiamata insieme a pregare, ascoltare, analizzare, dialogare, discernere e offrire consigli al fine di prendere decisioni pastorali che corrispondono il più possibile alla volontà di Dio.
Si è evidenziato che siamo in una fase in cui occorre vigilare, sia avere il coraggio di intraprendere una nuova strada, quella della Ecologia Integrale vissuta nella sinodalità. Questa ci porta ad una nuova concezione della relazione tra noi e la natura, una nuova economia, un nuovo rapporto tra i popoli, un nuovo modello di sviluppo. Anche in un tempo di pandemia e di guerra, il credente non smette di cercare, riconoscere, segnalare i “germi del Regno” presenti nelle vicende nelle vicende complesse, dolorose della storia. Guardiamo il cielo e camminiamo con fiducia sulla terra.
Giovanni Spinozzi direttore Pastorale Sociale e del Lavoro Diocesi di Senigallia
La Chiesa con il cammino sinodale ha una grande opportunità di rinnovamento e di intrapresa di una nuova conversione. In particolare nei lavori di gruppo è emerso dai partecipanti una difficoltà nelle parrocchie, della ossatura della Chiesa, la sinodalità non è vissuta nel quotidiano, i processi partecipativi della gestione della comunità stessa sono spesso ostacolati.
I Consigli Parrocchiali sono ancora convocati solo come consulto e spesso non sono convocati, si fanno notare esperienze di alcune diocesi dove si è passato alla elezione dei fedeli del CPP e non alla nomina con conseguente maggior consapevolezza del ruolo. La piramide gerarchica che dovrebbe essere rovesciata secondo le parole di suor Nathalie ancora fa molta fatica ad accettarlo; c’è ancora molto clericalismo, come sottolineato da papa Francesco.
Al contrario i processi sinodali all’esterno, soprattutto portati avanti da Caritas e PSL stanno operando con maggiore facilità, spesso nelle città la pastorale è soggetto di aggregazione con i tanti corpi intermedi: aziende, sindacati, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste, scuole ed istituzioni. Si segnala in particolare il bel processo sinodale di Ischia, dove sono stati formati 100 animatori di sinodalità che sono andata in tutta l’isola ad intervistare le tante persone, raccogliendo soprattutto tra i giovani una amara critica verso la Chiesa: “non c’è fraternità, non mi sento accolto, non ci si saluta neanche in chiesa alla domenica”; esperienza per altro molto bella di una chiesa che “esce”, va verso la gente, non convoca solo ad una riunione presso i propri locali.
Cristina Genga vice direttore Pastorale Sociale e del Lavoro Diocesi di Fano
L’ esperienza vissuta di questi 4 giorni ci ha consentito di cogliere il vento di grazia che sta attraversando la chiesa, che ha iniziato il suo cammino sinodale. I giorni chiavaresi ci hanno fatto dono di tante suggestioni e profonde riflessioni sul tema della conversione ecologica e sulla ritrovata partecipazione e condivisione nell’ascolto reciproco, seguito da un discernimento comunitario.
Ci è chiaro che il camminare assieme, passo dopo passo, esprime una missione ed un essere chiesa il cui scopo è “ far germogliare sogni, suscitare profezie, far fiorire speranze, stimolare la fiducia e fasciare le ferite”, come ha ricordato suor Nathalie Becquart. Compito degli uffici pastorali è vivere il loro servizio prendendosi cura, dopo la settimana sociale di Taranto, delle loro comunità, diventando il luogo in cui ci si converte, si convoca, si ascolta, si lavora e si ritesse.
Antenne che intercettano i bisogni e le speranze dei singoli e delle realtà locali, negli ambienti di lavoro e di vita, per accompagnare e formare: costruttori di comunità ed attuatori di concretezza.