“Tantissime famiglie, nel nostro territorio, stanno vivendo in uno stato di povertà assoluta e finito il periodo di emergenza del Covid la situazione non è migliorata, anzi il contrario. Spetta alle istituzioni, alla Chiesa e al terzo settore di contrastare questo fenomeno. Con il progetto Come goccia in un mare è stata costruita una rete che sta lavorando in questa direzione: continuamo così, abbiamo bisogno di questa rete”.
Così il vescovo della diocesi di Ascoli Gianpiero Palmieri, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto promosso dall’Associazione Betania odv, braccio operativo della Caritas diocesana, in partenariato con Zarepta, Società San Vincenzo De’ Paoli, Banco di Solidarietà Arca, Centro Accoglienza Vita, Associazione Io Ascolto, Federconsumatori, Ambito Territoriale Sociale 22, e realizzata insieme alla fondazione Carisap.
“Nell’ambito della misura lotta alla povertà economica e sociale – ha commentato il presidente della fondazione Carisap Maurizio Frascarelli – il progetto, del costo complessivo di centoventicinque mila euro, ha meritato un contributo di cento mila euro. Come sono solito dire, siamo noi che ringraziamo voi per il servizio che svolgete nel territorio: rappresentate il collante capace di generare coesione sociale”.
Accanto ai singoli e alle famiglie fragili
“Ci troviamo di fronte a tante persone e famiglie fragili – ha spiegato il direttore di Caritas Ascoli Giorgio Rocchi – e il progetto che presentiamo oggi, che ha preso avvio a febbraio, è teso proprio alla costruzione di reti di supporto a queste realtà e alla costruzione di relazioni di amicizia e solidarietà”.
Le emergenze
Fulcro del progetto è il centro d’ascolto della Caritas. “Attraverso l’ascolto – spiega Mimmo Bianchini di Betania – emergono due emergenze: la deprivazione e l’isolamento. Questo progetto ci consente di agganciare le comunità parrocchiali e territoriali e di arrivare capillarmente a tutte le persone in difficoltà”.
Grazie a questo progetto, ad esempio, Zarepta può offrire oggi anche la cena, oltre al pranzo e alla colazione. “Già da novembre, perché avevamo fiducia che la fondazione approvasse il progetto, abbiamo aumentato il servizio – spiega Raniero Isopi – offrendo, oltre al pranzo, anche la colazione e la cena. Oggi abbiamo una media di circa cento persone che ogni giorno si rivolgono a noi per mangiare”.
I servizi offerti
Un progetto che si prende in carico la cura della persona a trecentosessanta gradi, fornendo non solo supporto materiale, offrendo vicinanza e consulenze di vario tipo. In particolare:
- Betania coordina il progetto, gestisce il centro di Ascoli, l’Emporio della Carità e supervisiona le attività;
- la Società San Vincenzo De Paoli e il banco di solidarietà Arca distribuiscono pacchi di viveri, anche a domicilio
- Zarepta gestisce la mensa dei poveri
- Federconsumatori offre consulenze legali, finanziarie, di orientamento al lavoro e supporto per il disbrigo di pratiche amministrative
- l’Associazione Io Ascolto fornisce consulenze psicologiche
- il Centro Accoglienza Vita offre supporto sociale e materiale alle neomamme
- l’Ambito XII contribuisce all’attivazione della rete territoriale per l’aggancio di beneficiari
- la diocesi e la Caritas diocena agganciano i potenziali beneficiari attraverso le comunità parrocchiali
Con il progetto “Come goccia in un mare”, in sintesi, si è inteso garantire una risposta efficace e completa alle persone che versano in forte disagio economico e sociale, fornendo al contempo un presidio sociale ben definito, attraverso l’attivazione del punto operativo di intervento presso il PAS (Polo Accoglienza e Solidarietà, via De Gasperi 5), e ampliando la sensibilizzazione della comunità sul tema della povertà.
I contatti per segnalare situazioni di difficoltà sono comegocciainunmare@gmail.com e il telefono 371 6690038.
di Stefania Mistichelli