Con il Martedì Grasso il Carnevale è finito e, dopo questo periodo di baldoria e grandi festeggiamenti è iniziato un periodo caratterizzato da una maggiore austerità.
Le Ceneri
Il 14 febbraio scorso, infatti, era il “Mercoledì delle Ceneri”, giorno in cui è iniziata la Quaresima, ovvero il periodo di quaranta giorni che precede la Pasqua, che quest’anno cade domenica 31 marzo e, secondo la tradizione cristiana, rappresenta l’inizio dei 40 giorni che Gesù passò in meditazione e astinenza nel deserto. Secondo i dettami della Chiesa, il Mercoledì delle Ceneri, dovrebbe essere un giorno di astinenza e digiuno, ma il rito è sempre meno praticato.
La tradizione
Come da tradizione, tantissimi ascolani, prevalentemente adulti ed anziani, si sono recati in chiesa per partecipare al rito dell’imposizione delle ceneri, ottenute bruciando gli ulivi benedetti nella Domenica delle Palme dell’anno precedente. La liturgia del Mercoledì delle Ceneri è legata anche alla pronuncia di una formula di ammonimento, scelta fra la tradizionale “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” o la più recente “Convertitevi e credete al Vangelo” che i parroci hanno pronunciato mentre deponevano, sul capo dei fedeli, un pizzico di cenere.
L’uso delle ceneri
Nella chiesa della Madonna del Buon Consiglio, ad esempio, don Alvaro Campanelli, parroco del SS. Crocifisso, dopo aver toccato alcuni riferimenti delle letture, si è soffermato sul significato delle ceneri. “La teologia biblica – ha evidenziato il sacerdote – rivela un duplice significato dell’uso delle ceneri. Anzitutto sono segno della debole e fragile condizione dell’uomo, ed è anche il segno esterno di chi si pente del proprio agire malvagio e decide di compiere un rinnovato cammino verso il Signore”. E ancora. “Il senso cristiano del digiuno e dell’astinenza – ha spiegato don Alvaro – non deve essere inteso esclusivamente nel non mangiare carne, ma deve essere vissuto in un senso più ampio, che coinvolga liberamente tutti i fedeli nell’esercizio d’azioni esteriori di penitenza”. In altre parole, i credenti dovrebbero assumere uno stile di vita improntato a una maggiore sobrietà e austerità ed essere capaci di porre in atto gesti generosi verso chi ha bisogno d’aiuto.
Le Stazioni Quaresimali
In questo tempo di Quaresima, la diocesi ascolana ha proposto anche le “Stazioni Quaresimali”, che si svolgeranno alla sera, in coincidenza con una delle messe celebrate nella chiesa stazionale. Diversamente dagli anni passati, l’arcivescovo diocesano Gianpiero Palmieri, non celebrerà la messa nella Vicaria della città ma nelle parrocchie delle vicarie limitrofe quali: Acquasanta-Paggese, Mozzano-Ponted’Arli, Pagliare, Arquata, Colli del Tronto, sempre alle ore 18, mentre la meditazione della Stazio Quaresimale, sempre alle ore 21, si terrà nelle parrocchie di Villa S. Antonio, Monsampolo, Pagliare, Offida e Colli del Tronto. La “I^ Statio Quaresimalis” si terrà domenica 18 febbraio, nella parrocchia di Acquasanta-Paggese, con inizio alle ore 18 nella chiesa di S. Giovanni Battista, parroco don Amedeo Matalucci, dove l’arcivescovo Gianpiero Palmieri celebrerà la Messa, mentre alle ore 21 presiederà la meditazione nella parrocchia di S. Antonio, parroco don Paolo Sabatini, sita nella frazione di Villa Sant’Antonio.
di Roberto Cestarelli