Dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia da Covid, è tornata sulle strade ascolane la solenne processione con la statua di Sant’Antonio.
La festa
Lunedì 13 giugno, nel tempio monumentale di San Francesco si è festeggiato uno dei santi più amati da tutto il mondo: Sant’Antonio di Padova, protettore di poveri, oppressi, orfani, degli affamati e degli oggetti smarriti. La devozione per il religioso e presbitero portoghese, appartenente all’Ordine francescano, è sentita fortemente anche nella nostra città.
Il rito religioso
Dopo le messe del mattino e la lettura della supplica, alle 18,30, dopo la recita del Rosario, l’ascolano monsignor Piero Coccia, arcivescovo emerito della diocesi di Pesaro, ha presieduto l’Eucaristia, concelebrante Padre Giuseppe Panarisi,
L’Omelia
Dopo i saluti di rito, rivolti alla comunità dei francescani, ai collaboratori, alla corale, alle confraternite e a tutti i fedeli, l’alto prelato ha esordito dicendo: “Cari fratelli e sorelle, ogni volta che noi celebriamo l’Eucaristia, abbiamo una grande opportunità, cioè quella di apprendere cose necessarie, fare esperienze utili per la vita e la crescita della nostra fede” E ancora: “Nella liturgia della parola, si presenta la figura di Sant’Antonio, come uomo di sapienza e anche come uomo di missione. Nel primo testo, tratto dal libro della Sapienza, dove si evidenziano la Lode e la Sapienza, non quella umana ma bensì quella divina”. Poi si è soffermato sulla Sapienza incarnata del Signore Gesù, fattasi visibile e a noi donata. Ha ricordato le guerre nel mondo, le ingiustizie economiche, sociali, culturali ed altro ancora.
Musica e coro
Il rito liturgico è stato animato dal coro polifonico “Cento Torri” diretto dal maestro Maria Regina Azzara, mentre all’organo c’era la sorella minore Lorella Azzara. Negli oltre quaranta anni d’attività, la corale polifonica, si è conquistata una notevole fama per l’alto livello delle sue esecuzioni canore, proponendo un ampio repertorio, che va dal canto Gregoriano ai canti popolari, passando per il canto sacro, classico e lirico.
La processione
Al termine del rito religioso, si è costituita la solenne processione. La croce, le Confraternite Madonna delle Grazie e del Santissimo Sacramento, la banda musicale Citta di Ascoli, i frati francescani, l’Arcivescovo Piero Coccia con l’ostensorio contenente la reliquia di Sant’Antonio, l’effige del Santo e dietro il popolo dei fedeli. La processione si è snodata per alcune vie del centro storico, per ritornare nella chiesa di San Francesco dove l’Episcopo ha impartito la solenne benedizione.
Roberto Cestarelli