Ogni anno, sessanta giorni dopo la Pasqua, la Chiesa celebra il “Corpus Domini”, festività religiosa in onore dell’Eucaristia. Una delle feste più importanti per i cristiani, che professano pubblicamente la propria fede con processioni per le strade, esponendo il Santissimo Sacramento.
La storia
Nel 1264, sotto il pontificato di Papa Urbano IV, fu istituita la festa del Santissimo Sacramento, con il nome di festa del Corpus Domini. Il miracolo eucaristico di Bolsena, avvenuto un anno prima, contribuì grandemente all’istituzione di questa celebrazione. Nel 1318, Papa Giovanni XXII ordinò una processione pubblica in città esponendo il Santissimo Sacramento per le strade, dentro l’ostensorio, ed il fervore popolare si diffuse rapidamente in tutta l’Europa.
La commemorazione
Anche nella nostra città, tale ricorrenza è stata solennizzata con un corteo religioso, in cui il pane eucaristico è stato portato per le vie della città dall’arcivescovo diocesano mons. Gianpiero Palmieri, esposto in un “ostensorio”, che ha permesso, a quanti si trovavano lungo il percorso, di vedere l’ostia consacrata. Giovedì scorso, infatti, alle ventuno in punto, nella chiesa cattedrale, parroco don Luigi Nardi, il piccolo corteo costituito dai ministranti, diaconi, decine di sacerdoti e l’arcivescovo, ha raggiunto l’altare per la celebrazione dell’Eucaristia; a presiedere il rito religioso è stato l’arcivescovo. Alla cerimonia, hanno partecipato autorità civili e militari, confraternite e associazioni fra le quali il Santissimo Sacramento, la Madonna delle Grazie, Orazione e Morte, l’Unitalsi e centinaia di fedeli.
La processione
Terminato il rito religioso, animato dal coro parrocchiale diretto da Giorgia Vannucci e, all’organo, la brava e sempre disponibile Maria Vittoria Tranquilli, come di consueto, si è costituita la processione eucaristica, che ha percorso, con solennità, piazza Arringo, via Trento e Trieste, via Ceci, via del Trivio, fino a raggiungere piazza Roma dove, attiguo al monumento ai caduti, era stato realizzato l’altare. Una volta raggiunta la meta, l’ostensorio, portato dall’alto prelato, riparato sotto un baldacchino sostenuto da quattro volontari dell’Unitalsi, è stato depositato sull’altare, cui ha fatto seguito alcuni minuti di adorazione, per poi concludersi con la benedizione solenne.
Conclusa la cerimonia, l’arcivescovo Gianpiero Palmieri, con in mano l’ostensorio contenente l’ostia sacra, unitamente ad alcuni sacerdoti e diaconi, si è portato all’interno dell’attigua chiesa di Santa Maria della Carità (della Scopa), per deporre l’arredo sacro sull’altare e dare, così, continuità all’Adorazione Eucaristica Perpetua.
Nonostante il passare degli anni, la festività del Corpus Domini non è mai stata trascurata dagli ascolani, al punto che è tornata all’antica, coinvolgendo nella processione serale del Santissimo Sacramento, diverse centinaia di fedeli.
di Roberto Cestarelli