Celebrata a mezzanotte la ricorrenza della natività.
Anche nella diocesi di Ascoli la ricorrenza della natività è stata celebrata con un rito officiato a mezzanotte, salvo qualche rara eccezione causa motivi pastorali. Dopo la tradizionale cena della vigilia, rigorosamente di magro, molte famiglie ascolane, nonostante l’ora tarda, si sono recate in chiesa per partecipare alla messa di mezzanotte e condividere con la comunità dei credenti il grande evento della discesa di Gesù Bambino sulla terra, per la redenzione dell’umanità.
Meno gente in chiesa
Ogni anno, purtroppo, sempre meno gente va alla messa, compresa quella di Natale, in particolar modo a quella di mezzanotte. Secondo gli ultimi dati Istat, le persone che hanno dichiarato di non frequentare mai luoghi di culto, sono passate dal 17,2 al 21,4 per cento.
La testimonianza
“La messa di mezzanotte – ha evidenziato Paolo Sampaolesi – dovrebbe essere quella più sentita da tutti i fedeli, perché la notte di Natale ha tutto il suo fascino, è mistica, magica: dalla solenne celebrazione al presepe, dagli auguri ai buoni propositi”.
Madonna del Buon Consiglio
Nella chiesa della Madonna del Buon Consiglio (la chiesa del SS. Crocifisso è ancora inagibile a causa del terremoto), i fedeli sono stati accolti dallo sfavillio delle luci, dal sommesso suono dell’organo e dal Presepe, una splendida riproduzione della natività, curata nei minimi particolari e realizzata nell’arco di un anno. A mezzanotte in punto, sulle note di “Adeste fideles”, è iniziato il rito religioso, sempre uguale nelle sue forme ma ogni volta diverso. Al canto del Gloria ed al suono della campanella, il parroco don Beniamino Ricciotti ha deposto Gesù Bambino nella mangiatoia, un’esperienza, purtroppo, che le persone vivono sempre meno, senza contare che ci sono molti bambini che non l’hanno mai vissuta.
L’Omelia
In riferimento agli auguri di Buon Natale che il parroco don Beniamino ha ricevuto dai fedeli, nell’omelia, con fare scherzoso ha esordito: “Diciamoci Buon Natale perché c’è il rischio che questa festa possa essere stravolta completamente”. Considerato, poi, che il Natale è una festa tra le più importanti della cristianità, ci si è chiesti quanti, in realtà, festeggiano il Natale come festa legata alla nascita di Gesù Bambino.
“Per cogliere nella sua pienezza il valore della festa alla quale ci siamo preparati – ha continuato don Beniamino Ricciotti – noi dobbiamo liberarci dalle posizioni consumistiche e materialistiche in modo che il Natale diventi una buona occasione per accogliere il messaggio di speranza che deriva dal mistero della nascita di Cristo. Noi sappiamo che nella solennità del Natale, celebriamo l’avvenimento centrale della storia: l’Incarnazione del Verbo divino per la redenzione dell’umanità. In Gesù Bambino noi vediamo già il nostro Salvatore, contempliamo il suo dono d’amore, il mistero centrale della nostra fede”.
Il coro
La funzione religiosa è stata animata dal coro del Crocifisso dell’Icona, diretto ed impegnato anche sulle tastiere, da Emidio Giuseppetti, che ha eseguito vari canti liturgici e natalizi.
di Roberto Cestarelli