Perché la formazione nel volontariato? Non è il volontariato spontanea adesione del cuore all’aiuto della persona, corrispondente al proprio percorso di cittadinanza, di socialità, di scelta religiosa, in sintesi cercare il bene comune? L’agire del volontario non è solo spontaneità del cuore, ma un processo, un atteggiamento di umiltà nell’offerta di aiuto, un atteggiamento di ascolto e di risposta consapevole e aggiornata nel rispetto di qualsiasi persona.
Per tenere alto il profilo della sua vocazione, il volontario deve entrare nella logica della formazione periodica, generale, di base e di settore. Nel programma di formazione biennale del CAV si intravede un inizio ed uno sviluppo coerente con le nostre esigenze formative, ciò significa che riusciamo a fare squadra, a condividere valori di amicizia e di servizio dentro una organizzazione seria che sa porre, nei confronti della ‘realtà, continue domande per disporsi sempre nell’ accogliere, anche in noi, un cambiamento.
Con questo spirito è iniziato il 16 ottobre il corso base di formazione al volontariato socio-sanitario promosso dal Centro Accoglienza Vita. Si tratta di 6 appuntamenti dove con l’aiuto di figure istituzionali, psicologi, avvocati, pediatri si affronteranno tematiche che aiuteranno i volontari a prendere coscienza dell’esperienza caritativa che sono chiamati a svolgere. Gli appuntamenti si concluderanno il 24 novembre con l’intervento del Vescovo Gianpiero Palmieri sul tema dell’accoglienza diffusa