Il teatro Ventidio Basso si prepara ad accogliere “L’italiana in Algeri”, dramma giocoso in due atti di Gioacchino Rossini su libretto di Angelo Anelli. Al Massimo ascolano andranno in scena l’Anteprima Giovani giovedì alle ore 17 e poi lo spettacolo sabato alle 20.30, realizzati in collaborazione con la Rete lirica delle Marche.
Diamo sostanza alla candidatura a Capitale della Cultura
“Un appuntamento importante con “L’italiana in Algeri” – ha detto il sindaco Marco Fioravanti – che risponde all’esigenza di tornare a vivere la cultura e i suoi luoghi per eccellenza. La lirica rappresenta un tassello fondamentale della proposta che, come Amministrazione, portiamo avanti con determinazione e convinzione e che aiuta a dare sostanza alla nostra candidatura a Capitale italiana della cultura 2024″. Il titolo, inizialmente rimandato a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, approda al Ventidio con un doppio appuntamento, uno interamente dedicato ai giovani.
Un momento per i più giovani
“Siamo contenti di presentare questo spettacolo – ha spiegato l’assessore alla cultura, Donatella Ferretti – anche perché il ritorno a teatro è un momento significativo, per la città e per il mondo degli artisti. Le attività dal vivo hanno dovuto fare i conti con mesi molto complicati e quindi il ritorno sulle scene è un bel segnale. Di fronte a una situazione che vede le scuole caute sugli spostamenti degli studenti, abbiamo deciso di prevedere la vendita dei biglietti anche a singoli ragazzi, con sconti per gli accompagnatori. Teniamo al valore educativo delle nostre proposte, non vogliamo recedere su questo punto”.
La vogli di tornare a teatro
Il presidente della Rete lirica delle Marche, Francesco Ciabattoni, ha voluto evidenziare alcuni concetti: “La Fondazione Rete lirica sarebbe piccola e vuota se non ci fossero l’impegno e la partecipazione delle Amministrazioni locali. Dopo un periodo di “oscurità” dovuto al Covid, tornare a teatro con quest’opera è un segnale di ottimismo”. Alessio Vlad, consulente artistico della Fondazione Rete lirica delle Marche, ha concluso: “C’è voglia delle persone di tornare a teatro, lo spettacolo dal vivo non può essere assolutamente sostituito da altre forme di partecipazione. La qualità della vita è legata anche all’elevazione dello spirito e in questo la lirica riveste un ruolo di rilievo”.