di Stefania Mistichelli
È sera, cinquecento persone attendono ordinatamente, in fila, di entrare nel Cineteatro Piceno, supergreen pass in una mano, biglietto dall’altra, mascherine Ffp2 che coprono i sorrisi emozionati. È la sera dell’anteprima de “L’Ombra del giorno”, atteso film di Giuseppe Piccioni, girato ad Ascoli grazie anche al contributo di amministrazione comunale, regione Marche e fondazione Carisap, con Riccardo Scamarcio nel doppio ruolo di produttore e attore protagonista, accanto alla giovane e talentuosa Benedetta Porcaroli.
La primavera in sala
«L’ombra del giorno è la primavera per le nostre sale – esordisce Ina Komino del nuovo cineteatro Piceno, sul palco prima della proiezione accanto al vescovo di Ascoli Gianpiero Palmieri, al sindaco Marco Fioravanti, all’assessore regionale Giorgia Latini, al regista Giuseppe Piccioni, agli attori Scamarcio e Porcaroli e al giornalista Luca Capponi che ha presentato la serata – Il nostro settore ha subito tante perdite, soprattutto negli ultimi due mesi; vedere queste sale piene è ossigeno per noi e tutto questo è successo grazie ad un regista ascolano e alle amministrazioni che hanno creduto nel progetto. Se ogni città avesse un regista di cuore come Piccioni e amministrazioni e fondazioni lungimiranti come quelle qui presenti, ogni sala italiana sarebbe salva».
L’idea davanti ad un caffé
È quindi intervenuto il sindaco, che ha raccontato come l’idea di girare il suo film ad Ascoli fosse nata attorno ad un caffè. «Allora prendiamocelo un altro caffè – ha risposto un emozionato Giuseppe Piccioni – questa sala piena, anche se ancora “mascherata”, ci riempie di ottimismo e di fiducia. Tutto questo è bellissimo per me, e voi sapere perché. Ringrazio le istituzioni, il vescovo e tutti gli ascolani che ci hanno sostenuto ed aiutato. E ringrazione anche Ina (Komino, ndr) per il suo impegno e il suo entusiasmo».
Le dichiarazioni di Scamarcio e Porcaroli
Poi l’invito di Scamarcio di spegnere i cellulari e godersi il film. «Spegnete quegli schermi e datevi la possibilità di farvi sorprendere da questo film che, fidatevi, merita la vostra attenzione. Quando Giuseppe Piccioni mi ha proposto di fare il film ad Ascoli all’inizio pensavo mi prendesse in giro, poi ho visto le foto di questa meravigliosa città. Dopo due giorni eravamo qui a parlare con Marco (Fioravanti, ndr). Devo dire che comune, regione, ma anche tutti gli ascolani, sono stati fantastici. Ci avete dato emozioni forti e spero che questo film ve ne restituisca un po’».
«Questo film mi ha lasciato tanto – ha proseguito Benedetta Porcaroli sollecitata da Luca Capponi – eravamo in questa città deserta, in questa piazza meravigliosa e non è stato facile, ma tutta la città ci ha sostenuto. Spero che questo film vi scaldi un po’ i cuori. Ci tengo a ringraziare il vescovo: grazie eccellenza perché è grazie a persone come voi che ci sono cinema che danno spazio anche a film “piccoli” ma preziosi».
Le sale cinematografiche come luoghi di cultura
«Mi associo allo stupore dei romani che scoprono questa città – ha concluso il vescovo Palmieri – per me è un onore diventare vescovo di Ascoli dopo essere stato vescovo vicario di Roma. Fare cinema come lo facciamo noi non è facile ma importantissimo, perché significa farne un luogo di cultura da dove le persone escono “ruminando” le idee e tornano a casa cambiati».
Quindi è iniziata la proiezione, seguita con un silenzio attento, interrotto qua e là dalle espressioni di sorpresa per aver riconisciuto una comparsa, un angolo cittadino, un’espressione colorita del dialetto ascolano. Un film di oltre due ore che si lascia guardare e che avvolge lo spettatore fino all’ultima battuta.
L’affetto per Piccioni
Come avvolto dall’affetto degli ascolani è stato Giuseppe Piccioni alla fine della proiezione, prima in sala dove è tornato per fare un saluto, poi fuori dal cinema dove in tanti hanno voluto salutarlo, fare una foto con lui, comuncargli affetto e stima.
Un’atmosfera da “pre-pandemia” – mascherine a parte – che tutti i presenti hanno respirato, grazie al comportamento esemplare di tutti e alla disponibilità dei tanti volontari del cinecircolo don Mauro nel corso del tempo, che sono stati presenti al Piceno per tutta la serata.
La programmazione da oggi
Da oggi il film rimane in sala al Piceno. Questi gli orari di programmazione:
- giovedì 24 e venerdì 25 febbraio, martedì 1 marzo e mercoledì 2 marzo proiezioni alle 17, 18 e 21.15
- sabato 26 e domenica 27 ci saranno quattro proiezioni alle 16, 17, 18.30 e 21.