Amore e Violenza si legano nel nuovo film di Luca Guadagnino, Bones and all. Una storia d’amore tra due ragazzi ventenni che girano l’America alla ricerca del loro posto nel mondo. I due giovani sono belli, intelligenti, sensibili ma soprattutto cannibali. Marem (Taylor Russel) è una ragazza di 18 anni che viene abbandonata dal padre a causa delle sue preoccupanti tendenze alimentari. La ragazza deciderà di viaggiare per l’America alla ricerca delle Madre (Chloè Sevigny) di cui ha perso le tracce quando era piccola. Durante il viaggio incontrerà strani personaggi tra cui Lee (Timothy Chalamet). Nel giro di poco tempo trai i due nascerà un forte legame.
Bones and all: Spiegare l’orrore
Naturalmente il cannibalismo mostrato nel film è solo una grande metafora. Esso rappresenta la volontà di alcuni individui di portare a compimento un’ideale, d’inseguire un sogno e andare contro tutte le convenzioni della società. Nel film, tutti quelli che sono in questa condizione vivono in condizione misere. Sono spinti fuori dalle città, vivono i margini e il mondo tende ad ignorarli. Andare contro gli schemi significa vivere una vita di solitudine, di riflessione e di esclusione che non tutti sono disposti a patire.
Infatti non tutti i cannibali si comportano allo stesso modo: alcuni decidono di sopprimere il proprio istinto; altri decidono di soddisfare i proprio bisogni a tutti i costi; altri, come i nostri protagonisti, decidono di seguire la propria natura cercando d’integrarsi con le diversità del mondo. Se sostituiamo queste manie omicide con la volontà di realizzare un sogno vediamo che la sostanza non cambia. Anche in questo caso sentiremo un bisogno irrefrenabile di appagare i nostri istinti che ci spingerà contro tutti e tutti rivalutando anche le relazioni con i nostri cari.
Film per adolescenti?
La metafora estrema rende bene la differenza tra la norma e la ripugnante diversità. Quel che è diverso dall’ordinario è sempre visto come orrido, amorale e sbagliato. Guadagnino rende il cannibalismo come qualcosa di sbagliato ma necessario a finché possa avvenire il cambiamento. Cosa si è disposti a fare per inseguire se stessi e la propria indole?
La vicenda si inserisce perfettamente in una road movie in giro per le cittadine americane. Un film di formazione, in un certo senso, in cui giovani cercano di inserirsi nella società dei grandi. Talvolta accentando i loro consigli e talvolta rispedendoli al mittente. Tutto questo è infarcito da tanta violenza e avventura tinte horror che rendono la pellicola non consigliabile ai bambini e a chi è sensibile al sangue.
Ultime considerazioni
Bones and all è l’augurio agrodolce che Guadagnino fa ai ragazzi. Lottare per cambiare il mondo anche se la società vi è avversa. Il regista, pluripremiato con i film Chiamami col tuo nome o Suspiria, realizza una pellicola interessante che talvolta sembra esagerare con la violenza. Il finale rompe il clima creato per le precedenti due ore inserendo a tutti i costi elementi inutilmente drammatici. Il sangue diviene più un orpello estetico che un mezzo per esprimere significato. Questo porta a far perdere di drammaticità anche la violenza rendendola semplicemente uno stratagemma superficiale per far indignare il pubblico.
Voto film: 6/10
Di Quinto De Angelis