La programmazione del Nuovo Cineteatro Piceno dal 27 ottobre al 2 novembre
Arriva in sala il tanto atteso “Triangle of sadness”, Palma d’Oro, 2022. Il 2 ottobre, nel giorno della morte ricordiamo Pasolini con il suo “Teorema”.
Ecco la programmazione completa.
Triangle of sadness di Ruben Östlund
Triangle of Sadness, film diretto da Ruben Östlund, è ambientato nel mondo della moda e racconta la storia di due modelli e influencer, Carl (Harris Dickinson) e Yaya (Charlbi Dean), che stanno meditando di dare l’addio alle passerelle. Nonostante la loro giovane età, il tempo inizia a mostrare i primi segni del suo passaggio e nello stressante mondo del fashion le rughe non sono viste di buon occhio. È così che Carl e Yaya si ritrovano di fronte a un bivio: abbandonare o resistere?
Dopo l’ultima Fashion Week, i due vengono invitati su un yatch per una crociera di lusso. Mentre l’equipaggio si occupa di ogni piccolo bisogno degli ospiti, il capitano (Woody Harrelson) si rifiuta di uscire dalla sua cabina, mentre la famosa cena di gala si avvicina. Di colpo gli avvenimenti prendono una svolta inattesa, i rapporti di forza s’invertono e si scatena una tempesta che rischia di mettere seriamente in pericolo il confort dei passeggeri…
giovedì 27 – 21.15; venerdì 28 – 21.15; sabato 29 – 16.00/18.40/21.15; domenica 30 – 16.00/18.40/21.15; martedì 01 – 21.15; mercoledì 02 – 18.30/21.15
Astolfo di Gianni di Gregorio
Astolfo, il film diretto da Gianni Di Gregorio, racconta la storia di un uomo, Astolfo (Gianni De Gregorio), placido pensionato romano, che viene sfrattato dal suo appartamento e decide di tornare a vivere nella casa di famiglia, un palazzotto un tempo nobiliare e oggi in sfacelo, in un paesino dell’Italia centrale.
Trova un paio di stravaganti abusivi che vivono lì, un sindaco sgradevole e impiccione, un vecchio amico che si è arricchito. E, senza volerlo, senza cercarlo, trova anche l’amore: Stefania (Stefania Sandrelli), una signora vedova che il figlio vorrebbe confinare al ruolo di nonna e che invece è piena di voglia di vivere
Sarà l’inizio di una nuova vita, più travagliata ma anche più bella, più vera, l’unica che valga la pena di esse re vissuta.
giovedì 27 – 21.15; venerdì 28 – 21.15; sabato 29 – 16.00/18.30/21.00; domenica 30 – 16.00/18.30/21.00; martedì 01 – 21.15; mercoledì 02 – 18.30/21.15
Utama – Le terre dimenticate di Alejandro Loayza Grisi
Utama – Le terre dimenticate, film diretto da Alejandro Loayza Grisi, è ambientato tra gli altopiani della Bolivia e racconta la storia di un’anziana coppia quechua, Virginio e Sisa (José Calcina e Luisa Quispe), che vive da diversi anni ogni giorno allo stesso modo. Quando il loro stile di vita è minacciato da una lunga siccità, i due si ritrovano ad affrontare un dilemma: resistere o venire sconfitti dallo stesso trascorrere del tempo? Le cose precipitano del tutto con l’arrivo del nipote Clever (Santos Choque), giunto con tante novità. I tre dovranno fare i conti, ognuno a modo suo, con l’ambiente che li circonda, la necessità di cambiare e il significato della vita stessa.
Utama è una sorprendente storia d’amore ambientata tra gli incantevoli paesaggi di questa terra lontana, che fanno da sfondo a una toccante riflessione sui temi ambientali e sul futuro delle popolazioni più remote e dimenticate.
giovedì 27 – 21.15; venerdì 28 – 21.15; sabato 29 – 18.30; domenica 30 – 18.30; martedì 01 – 21.15; mercoledì 02 – ——-
TEOREMA di Pier Paolo Pasolini (restaurato in 4 K dalla Cineteca di Bologna)
“Se una famiglia borghese ricevesse la visita di un giovane dio, che sia Dioniso o Jehovah, cosa succederebbe?”. Questa l’ipotesi di Pasolini, su cui fonda e da cui procede a dimostrare per assurdo il suo teorema: “l’incapacità dell’uomo moderno di percepire, ascoltare e assorbire e vivere il verbo sacro”. Nel 1968 Pasolini realizza un’opera contemporaneamente in forma di romanzo e film (in origine avrebbe dovuto essere una tragedia teatrale). Per la prima volta il quadro dell’ambientazione si situa nel seno di una famiglia alto borghese (a Milano).
L’autore immagina che vi si introduca un giovane e bellissimo ragazzo, un misterioso visitatore, un dio, che possedendo carnalmente tutti i membri della famiglia, li denuda della loro falsa rispettabilità borghese come della loro fragile identità e quindi li abbandona. Dopo la sua scomparsa, precipitano tutti in una crisi profonda e soltanto la domestica, di origine contadina (impersonata da una prodigiosa Laura Betti, amica e sodale di Pasolini fin dalla fine degli anni Cinquanta), ha una metamorfosi benefica, diventando una sorta di ‘santa matta’.
L’utopia di una crisi definitiva della borghesia è messa in scena dal poeta-regista con cromatismi freddi cui corrisponde il distacco della regia che contempla le azioni come referti di una dimostrazione geometrica. Angelo devastatore, l’Ospite è portatore di un eros che assume una funzione sacrale e purificatrice che sconvolge ogni coordinata dell’acquario borghese e si conclude con una desolata immagine del deserto dove vaga disperatamente il padre della famiglia, solo e nudo, condannato a urlare senza fine.
mercoledì 02 – 18.30/21.15; giovedì 03 – 21.15