A Quiet Place 2 è un film del 2021, ma doveva uscire ad aprile dello scorso anno. Come sappiamo, la pandemia ha ritardato l’uscita di questa e molte altre pellicole. L’attesa è stata ben ricompensata e siamo sicuri che uscirete dalla sala soddisfatti anche voi.

 John Krasinsky torna dietro la macchina da presa e firma la sceneggiatura di questo sequel, dopo un primo capitolo riuscitissimo.

Dove eravamo rimasti?

Dopo un piccolo prologo in cui assistiamo al giorno 1 dell’invasione, il film riprende esattamente da dove si era fermato il precedente. Evelyn si mette in viaggio con i figli Marcus, Regan e il neonato, per trovare un altro posto sicuro. Lungo la strada farà la conoscenza di un uomo, che aiuterà Regan in una missione importante.

 L’incipit al giorno 1 è una sequenza mozzafiato: essa spezza la storia tra A Quiet Place 1 e 2, perché questo secondo capitolo può tranquillamente essere visto subito dopo il primo e sembrare lo stesso film.

L’atmosfera e il ritmo giocano una parte importante: l’azione è frenetica e i momenti “jumpscares” non mancano e sono ben piazzati. Mentre nel primo capitolo c’era quella spasmodica (e giusta) attesa dell’entrata in scena dei mostri, qui non si ha quella “paura” (per ovvie ragioni) e ci vengono mostrati in tutta la loro furia fin dall’inizio. Il design degli alieni è pazzesco e la CGI è migliorata grazie all’evidente successo della pellicola precedente.

Evelyn è una donna (e madre) tosta, un personaggio femminile a tutto tondo; Marcus stavolta svolge un ruolo più marginale, a parte un paio di scelte discutibili che prende; ma la vera sorpresa è Regan che continua nel suo percorso di crescita, aiutata da Emmett. Quest’ultimo è interpretato da Cillian Murphy, è la new entry del cast e il personaggio è azzeccatissimo. Ci viene inquadrato tramite la sua storia personale e le scelte che compie sono importanti sia per la trama che per la crescita di tutti i personaggi coinvolti.

In conclusione

A Quiet Place 2 aggiunge tasselli a un mondo ben costruito. Vi farà emozionare, forse non ai livelli del primo perché in quel caso faceva tanto l’effetto sorpresa di un mondo totalmente nuovo da scoprire, ma si tratta di un sequel ben riuscito e dalla struttura solida.

 

Di Leonardo Carboni e Federica Forlini